Lavoro degno. Ne hanno parlato i vincitori del concorso in memoria di mons. Motolese
La Cittadella della Carità investe sulle giovani intelligenze del territorio
29 gennaio 2018.L’Auditorium pieno di studenti ha accolto mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, alla cerimonia di premiazione del concorso in memoria di mons. Guglielmo Motolese, giunto alla nona edizione e fortemente voluto dalla Fondazione Cittadella della Carità.
La traccia di questa edizione è stata scelta personalmente dall’arcivescovo. Una traccia impegnativa, che partiva dalla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si è tenuta nel mese di ottobre a Cagliari, preparata a lungo da mons. Santoro, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro, e che svoltava nella seconda parte su temi di grande attualità per il nostro territorio: lavoro, disoccupazione e fuga dei giovani.
Per la sezione elaborato scritto ha vinto Andrea Greco (500 euro) del liceo Battaglini. Molto belli i riferimenti alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, dalla quale emerge una attenta analisi che riflette le prospettive di un lavoro diverso anche nella nostra città. Parola chiave: lavoro degno. Su questa linea anche gli altri due vincitori, Daniele Carbotti (300 euro) dell’Istituto Pacinotti e Francesca Lecce (200 euro) del liceo Archita.
Per la sezione multimediale ha vinto Simona Scarnera (500 euro) dell’Istituto Cabrini con un lavoro grafico che indica il sogno della partenza e del ritorno. Protagonisti gli aerei di carta, che non vanno lontano. Secondo e terzo premio a Filippo Sisto (300 euro) del Liceo Ferraris e Sefora Antonucci e Sara Tagliente (200 euro) del Liceo Archita. Belli i riferimenti alle prospettive per la città.
Per la sezione Seminario (1000 euro) sono stati premiati Giuseppe Basile ed Angelo Matichecchia.
Come sempre mons. Santoro ha premiato i vincitori ed ha consegnato gli attestati ai partecipanti. Nel suo ampio ed articolato discorso conclusivo non sono mancati i riferimenti alla difficile situazione di contrasto fra salute e lavoro della città di Taranto. Ma l’arcivescovo ha innanzitutto sottolineato la forza della speranza e l’impegno della Fondazione nel mantenimento dei posti di lavoro. Assegnare ogni anno delle borse di studio a giovani del nostro territorio vuol dire puntare sul cambiamento, scommettere sulla creatività, investire sulla formazione. “Dedicare grande attenzione alle giovani intelligenze – afferma il presidente della Fondazione Giuseppe Mele- prodotto e futuro della nostra terra, cercando sempre il modo più idoneo di valorizzarle e premiare con delle borse di studio gli studenti più meritevoli che hanno partecipato al concorso. Anche quest’anno la Fondazione investe sulle giovani generazioni”.
La risposta dei ragazzi di 7 Istituti del nostro territorio è stata convincente e carica di tensione emotiva. Nessuno vuole davvero lasciare questa città, anche se nessuno si nasconde le infinite difficoltà che spingono ad andare altrove.
Hanno scritto: “Credo nelle potenzialità di questa terra, ricca di gente che ha voglia di lavorare e costruirsi un futuro. Credo che bisogna educare alla bellezza, alla creatività e al rispetto di ciò che la nostra terra ci offre”.
Questo è il messaggio che quest’anno ci lascia il concorso in memoria di mons. Motolese.
Commenti