Francesco Colombini: 'Prevedere date, porte aperte o chiuse ora non è facile'
L'ex difensore rossoblù: 'Resto il primo tifoso del Taranto, la città ionica mi ha dato tanto'
DI ALESSIO PETRALLA
E' stato uno dei calciatori più continui e più amati del Taranto degli ultimi anni, il difensore Francesco Colombini, attualmente tecnico dell'Aglianese (formazione di serie D), che, a Tutto Sport Taranto, traccia un punto sull'attuale momento delicato che sta vivendo l'Italia e tutto il calcio: "Sicuramente, in questo momento la testa di tutti non è rivolta, in primis, al calcio visto che molte persone lottano per vivere. In secondo piano, poi, c'è questo che vive un periodo difficile: a noi addetti ai lavori manca il campo così come ci mancano i ragazzi. Giornalmente proviamo ad aggiornarci grazie anche ad alcune lezioni online e a restare tutti in contatto. Manca la materia prima e la vita di tutti i giorni..".
LA RIPRESA: "In questo momento è difficile prevedere qualsiasi cosa. Si potrebbero fare tanti discorsi in cui ognuno direbbe la sua: non è tempo di previsioni anche perchè siamo alle prese con un'altra battaglia (il Coronavirus) da battere definitivamente. Prevedere date o dire di giocare a porte chiuse o aperte non è facile: non dimentichiamo il fatto che una categoria, poi, è diversa dall'altra. Uno staff medico di serie A non sarà mai attrezzato come uno di serie D o di altre categorie. Quando e se si tornerà in campo bisognerà essere sicuri al mille per mille di non ricadere in questa brutta situazione".
IL TARANTO: "A distanza si fa fatica ad esprimersi: questo anche perchè non vivo internamente la realtà. Sicuramente, resto uno dei primi tifosi rossoblù visto che la città dei Due Mari mi ha dato tanto. Dopo la partita della mia squadra corro a vedere il risultato degli ionici. Non sarebbe corretto parlarne...".
SERIE D/H: "Visto da fuori è un campionato sempre molto difficile con quattro, cinque formazioni importanti: ovviamente, c'è sempre qualcuno che delude e che stupisce. Se si andrà avanti prevedo una bella battaglia tra società importanti come Bitonto, Foggia e Cerignola oltre che il sorprendente Sorrento che può lottare per il vertice".
ZONA BASSA: "Sotto ci sono formazioni importanti ma a tavolino siamo tutti allenatori: colui che parla è il campo. Per fare bene oltre ad allestire una gran rosa e ad essere una società blasonata serve un progetto importante e grande sintonia all'interno dello staff, altrimenti si va incontro ad annate che possono rivelarsi fallimentari".
IL MOMENTO DEL TARANTO: "Quella di Taranto non è una piazza come tutte le altre visto che ti può dare tanto così come anche togliere. Per giocare in riva allo Ionio devi essere un calciatore completo capace di farsi scivolare tutto nei momenti brutti e non esaltarsi in quelli belli: non ti trattano da giocatore di serie D. I tifosi vogliono veder dare il sangue per la maglia: solo in questo modo si evitano le contestazioni. Non è facile dire perchè non si riesce a risalire nonostante la società importante che c'è dietro. Spero quanto prima che i rossoblù trovino la quadra per risalire. E' davvero un peccato vederli in serie D".
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