San Severo, Rufini: 'Qui per amore e per onorare la maglia'
Dall’1 luglio il tecnico Danilo Rufini tornerà, ufficialmente, ad allenare il San Severo squadra e città che l’allenatore porta nel cuore per averlo adottato undici anni fa. Nell’anno del centenario sono tanti gli stimoli che lo hanno spinto a tornare come lo stesso conferma…: “Dal primo luglio tornerò a sedere sulla panchina del San Severo con grandi motivazioni e spinto dall’amore che ho verso questa città che undici anni fa mi ha adottato. Ho vinto da allenatore-giocatore un campionato di Promozione e l’anno successivo l’Eccellenza con una squadra che aveva l’obiettivo di salvarsi: fu un miracolo sportivo ma ero convinto della rosa che avevo a disposizione con gente come Ancona, Selvaggi, il giovane Ianniciello, gli esperti De Simone, Silvestri e Galetti. Putammo su ritorno di Conte che fece un campionato strepitoso e su tanti under locali. Ero coadiuvato dal tecnico Vincenzo Ferrara…”.
GLI OBIETTIVI: “Vogliamo ancora far bene. Ho grande stima per il Presidente Dino Marino che ha creduto in me convincendomi a fare l’allenatore quando le mie intenzioni erano quelle di lavorare come ds, così come per Antonello Bisceglie. Siamo nell’anno del centenario, un anno importante per una piazza blasonata che per cent’anni ha avuto sempre la stessa matricola. Le basi devono essere l’amore per il San Severo, il rilancio del Settore Giovanile che permetterebbe, nel tempo, un ricambio generazionale e cercare di lanciare giovani validi”.
FILOSOFIA: “Per me il calcio è vita e non mi stanco mai di allenare dai giovani agli over. Ho vinto nove campionati da calciatore e tre da allenatore e sono una persona che lavora per meritocrazia: amo il confronto ma non le imposizioni anche perché non porto sponsor. Per quanto mi riguarda la cosa fondamentale è stare sul campo”.
IL CAMPIONATO: “Il Manfredonia sarà la squadra da battere con il neo Presidente Dibenedetto che non è andato li per fare la comparsa: era già una società forte che conosco bene avendovi allenato sfiorando la promozione al cospetto del Barletta (ko per 3-2 nello scontro diretto e rigore sbagliato da Trotta nel finale). Inoltre mi aspetto il Corato e il Bisceglie che vorranno far bene e la solita Unione Bisceglie. Occhio al Canosa che a dicembre ha mostrato grande volontà di salvarsi e che credo reciterà, con il tecnico Zinfollino, un campionato da protagonista. Vogliamo inserirci cercando di essere sempre umili e credendo in noi stessi con un’aria positiva da parte di tutti”.
MERCATO: “Una delle mie teorie è quella di scegliere giocatori dimenticati dagli altri in cui nessuno crede: oggi come oggi non si può fare calcio spendendo tanto e perciò bisogna puntare sul doppio del lavoro, sul gruppo e sul gioco di squadra. Con il ds Florio, con il quale esiste una grande sintonia, e con la “benedizione” della società stiamo cercando atleti che hanno voglia di onorare la maglia del San Severo. La prima domanda e il primo pensiero dev’essere “che tipo di campionato dobbiamo fare?” e non quella sul budget. E’ arrivato Leuci che è il portiere più forte della categoria che ho già allenato: è sprecato anche in serie D. Poi, c’è Ianniciello che abbiamo lanciato noi e che è un difensore con il vizio del gol che nell’anno della promozione realizzò ben dieci gol: l’ho allenato anche in altre circostanze. Caruso l’ho sfidato più volte da avversario e anche lui è un difensore che segna e che ci darà una grossa mano. Sto puntando su atleti che ho già allenato e che conoscano il mio gioco oltre che a giovani locali. Entro martedì aspettiamo alcune risposte da calciatori che abbiamo deciso di riconfermare”.
UFFICIO STAMPA SAN SEVERO – ALESSIO PETRALLA
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