DI LAURO DOCET / VITTORIA E BEL GIOCO?
Un bel Taranto che ha trovato nelle intuizioni di Papagni nuova linfa vince meritatamente la partita contro la Gelbison, formazione campana della provincia di Salerno reduce da una vittoria contro il Monopoli e da un pareggio col Matera
Guidato in campo da un Ciarcià che a trentatre anni si scopre playmaker a tutto campo fornendo una prestazione di altissima qualità sia in fase di costruzione che in fase di interdizione, il nuovissimo Taranto di Papagni si conferma squadra in netta crescita che lotta su tutti i palloni fino all'ultimo secondo facendo del mutuo soccorso tra compagni il suo punto di forza.
Squadra che vince non si cambia e così il mister di Bisceglie conferma la squadra vincitrice col Gladiator e dimostra con i suoi risultati ed ora anche col gioco quanto sia importante per una squadra una buona guida tecnica che sappia sfruttare in pieno ogni elemento della rosa.
Lo stesso Prosperi che messo in panchina per giusta scelta tecnica dà sempre il suo contributo di uomo spogliatoio partecipando alla vittoria ed entrando a dare una mano per conservare il risultato la dice lunga sulla serietà di questi professionisti che prima dell'avvento di Papagni andavano avanti più per inerzia che per seguire una vera linea di condotta in campo.
Prestazione dunque concreta di un Taranto che cerca la via della rete facendo trenta minuti iniziali di gran bel calcio ispirati dalle geometrie di Ciarcià e dalle percussioni velocissime di Migoni oltre che dalla tecnica di quel gran centravanti che corrisponde al nome di Molinari.
Gli arrembaggi portano ad una traversa su punizione di Ciarcià, un palo interno di Molinari e un rigore netto su Ancora col bomber argentino pronto a sbloccare il risultato dagli undici metri.
La formazione campana del bravo allenatore Erra è compagine anch'essa ben messa in campo e terrà per quasi tutto il secondo tempo una sterile supremazia territoriale con la quale però non sarà in grado di impensierire gli jonici se non con un tiro da 25 metri smanacciato in angolo da Marani.
Il Taranto, chiusi gli spazi riparte spesso con lo scatenato Migoni che va vicino alla rete un paio di volte su azioni personali partendo palla al piede da centrocampo e superando gli avversari in velocità.
Sull'altra fascia prova non entusiasmante di Mignogna, a cui, da vero tarantino, è giusto chiedere di più. Da qui, la sostituzione con un Vivacqua.
Il resto della squadra ha lottato tantissimo anche se Muwana è apparso decisamente sottotono perdendo un gran numero di palloni e il giovane Pulci in difesa mostra tutte le sue carenze da un punto di vista tecnico.
Al contrario Caiazzo e Menicozzo sono due baluardi insuperabili mentre Miale gioca una partita sufficiente.
A questo Taranto col rientro di Clemente in attacco e Carloto a centrocampo e con la compattezza che Papagni ha saputo dargli non manca niente per fare bella figura contro Matera,Monopoli e Marcianise prima del mercato di riparazione dove un paio di innesti saranno necessari per migliorare le situazioni di difesa e centrocampo.
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