Campionati Nazionali Unificati di sport da combattimento, applausi per Alessio Pignatale e Noemi Carone
La Fabio Carone Fighting Academy si conferma fucina di campioni
La bella cornice dell'MGM di Milano ha ospitato per la seconda volta, a tre anni di distanza dalla prima, i Campionati Nazionali Unificati di sport da combattimento. Presenti 6 rappresentanti nazionali di sigle internazionali e 5 enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. La più grande manifestazione dilettantistica italiana ha visto centinaia di atleti avvicendarsi su 6 aree di gara, combattendo con regole di Pugilato, Kickboxing, K1, Muay Thai, Mma e Grappling sia a contatto pieno che leggero. Unico team Jonico, la Fabio Carone Fighting Academy presente con 2 atleti della categoria cadetti.
Nelle MMA e nel Grappling, dopo aver dominato nella Coppa Italia di Taranto, Alessio Pignatale si è riconfermato atleta di buon livello conquistando due secondi posti nell'assoluto unificato e il primo posto nel campionato nazionale federale; tra l'altro nella finale di MMA perdeva a pochissimi secondi dalla fine un match dominato nella sua totalità.
Nel K1, l'esordiente Noemi Carone ha dominato la sua categoria, primo posto nel campionato italiano federale e secondo nell'assoluto dove in finale è stata completamente scippata della vittoria, infatti è in atto il ricorso con la quale la sua Società Sportiva è convinta di portare a casa anche il titolo assoluto. L'FCFA quindi si conferma fucina di campioni, è risaputo infatti che tutti i migliori agonisti delle discipline da combattimento del nostro capoluogo hanno mosso i loro primi passi sul tatami del Maestro Fabio Carone, che commenta così l'evento: "Partecipare ad un evento unificato, con più sigle, significa competere sul serio a livello nazionale. Oggi ogni palestra ha un campione di questa o quella sigla, l'obbiettivo degli organizzatori è decretare dei Campioni "Veri", facendo competere tante realtà, perché competere sempre nel proprio orticello, venendo protetti da questo o quel network, risulta essere altamente antisportivo. Ho sperato che i nuovi tecnici, i nuovi club capissero la differenza, ma ahimè preferiscono forgiarsi di titoli di campioni del nulla o quasi".
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