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ALL STAR GAME A VERONA, UN ALTRO TRADIMENTO PER TARANTO

07.11.2014 10:10

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Carlo Levi diceva che “Cristo si è fermato ad Eboli".

Oggi potremmo dire, parafrasandolo in gergo di politica sportiva, che la pallacanestro italica si sia fermata al di là del Garigliano, anzi, per essere più precisi al di là del Rubicone.

Senza metafora, diciamo che, da sportivi autentici ed innamorati del nostro meraviglioso sport, noi pugliesi e tarantini in particolare, ci siamo sentiti alquanto traditi dalla decisione della Lega basket di serie A, di scegliere Verona quale sede di svolgimento dell'All Star Game in programma il 17 gennaio 2015.

L'entusiasmo, a volte, viene contagiato dall'ingenuità della passione sportiva e sociale.

Avevamo accolto, infatti, con grande gioia ed orgoglio la notizia della concreta possibilità

che Taranto, con il suo PalaMazzola, potesse ospitare quella grande passerella di artisti della palla a spicchi della massima espressione cestistica del mondo del basket italico.

Contrariamente all'immaginario collettivo “coltivato”, sin troppo artatamente, dai laboriosi rappresentanti delle terre al di là dello storico fiume, non abbiamo versato molte lacrime da “nostalgici meridionalisti” ma possiamo e vogliamo, certamente dichiarare la “cocente delusione”per non aver ottenuto un doveroso riconoscimento per gli sforzi che una gloriosa ed antica società, il Cus Jonico Basket Taranto, sta profondendo per diffondere, al meglio, la passione per il nostro sport.

Sono sforzi notevoli che, in un territorio pur sempre alle prese con gravi problemi sociali ed ambientali, acquistano ancora più dignità e ottima valenza d'impegno.

Che la decisione contraria fosse figlia di inadeguatezza ed incapacità organizzativa di una città, assolutamente impreparata a simili grandi eventi, potremmo forse giustificarla!

INVECE NON E' COSI'! NON E' AFFATTO COSI'!

Taranto ed il suo appassionato mondo basket ha una storia lunga ben 70 anni e di tanto in tanto si è anche affacciata nel grande palcoscenico.

Come non ricordare i, pur lontani, fasti del primo Cras femminile di Dario Maggi, che fu anche consigliere nazionale?

Come non ricordare, i fausti anni della prima ribalta che conta, della Ricciardi Taranto che balzò in poco tempo dall'anonima serie C ad una B/2 e poi B/1 ruggenti di quegli anni?  

Come dimenticare quelli più recenti dell'ultimo invitto Cras, sempre femminile, costellato di scudetti a ripetizione, di supercoppe e Coppe Italia, di buona partecipazione in Eurolega ed in Europe Cup, con quella entusiasmante e storica finale con il Galatasaray, quando il PalaMazzola era talmente stracolmo da non poter accogliere neanche più uno spillo?

Finita, appena due anni fa, l'epopea crassina, a causa della crisi economica che ha colpito società anche più blasonate, il testimone è stato poi raccolto dai valenti dirigenti del Cus Jonico, forte di una storia lunga 40 anni, i quali si sono messi di buona lena a ritessere la tela magica del basket, passo dopo passo, con pazienza e capacità.

Pazienza e grande capacità che hanno consentito di organizzare, appena due anni fa, un EVENTO UNICO IN EUROPA, IL “BASKET ON BOARD”, sulla portaerei Cavour, ammiraglia della nostra Marina Militare, nel quale era presente il gotha del basket italico, presidente Dino Meneghin in testa, il tutto ripreso e trasmesso da Sportitalia.

Vi posso assicurare, cari amici, che fu uno spettacolo nello spettacolo, insieme alle nazionali  U20 di Italia e Svezia. Cercate di immaginare cosa possa significare organizzare, dal nulla ed in pochi giorni, un vero e proprio palazzetto all'aperto, dal parquet alle tribune capaci di ospitare ben 1500 tifosi. Bene! Posso dirvi, con verità vissuta, che il successo va al di là della vostra immaginazione. Non solo, il ricavato dell'incasso andò tutto in favore dei terremotati dell'Emilia. Sport e solidarietà concreta!

Non basta! Taranto ed il Cus jonico hanno organizzato ed accolto quest'anno, insieme a Brindisi, la nazionale sperimentale per due amichevoli con i coetanei francesi.

Chiedere, please, a coach Pianigiani come sia stato trattato in quei giorni in terra pugliese!

Infine, tanto per completare la storiografia, posso anche rammentarvi, cari signori del gotha, che a Taranto, negli anni '90, siamo stati anche capaci di organizzare quadrangolari di basket  internazionale, con la partecipazione di gloriosi club, come la grande Juve Caserta,  Viola Reggio Calabria, Roma, Pesaro, Stefanel Trieste con il giovane Meneghin ed il grande coach Bogdan Tanjevic e l'Olimpia Lubiana.

In fin dei conti, non siamo proprio degli sconosciuti od incapaci! Non credete?

Mi obietterete che la scelta delle sedi delle kermesse cestistiche spetti alla Lega di serie A e non alla Federazione e, qui, non possiamo che inchinarci allo strapotere delle grandi e gloriose  società al di là del Rubicone ed alla RCS Sport che sponsorizza gli eventi in questione.

Carneade chi è costui? Avranno sentenziato colà!

Siamo sicuri che Fernando Marino, presidente di Lega, nonché della gloriosa Enel Brindisi,  non abbia perso quest'occasione per appoggiare la candidatura di Taranto e speriamo che non vi siano stati altri interventi, ad oggi a noi non noti, che hanno voluto evitare una designazione che sembrava già acquisita.

Se ciò è vero, diversamente dalle dichiarazioni ufficiali, ci viene da dire che, nella fattispecie, egli sia stato un buon emulo della condizione in cui si trova, ora, il presidente USA Obama.

Siamo delusi e dispiaciuti, è vero! Non ci demoralizziamo, però, più di tanto e siamo certi che i solerti e capaci dirigenti cussini sapranno proporsi per altri eventi di uguale importanza.

Nelle solite, trite e ritrite, dichiarazioni ufficiali si racconta che il basket ha bisogno urgente di allargare la base e sostenere la crescita di altre e nuove realtà.

Ora, alle parole debbono seguire i fatti...una buona volta!

L'anello al naso ce lo siamo tolto da parecchio tempo.

Buon basket a tutti

Toni Cappuccio  


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