”Voglio trascorrere più tempo a Taranto, la città dove sono nata e cresciuta, con la mia famiglia"
La 'nostra' Roberta Vinci conferma: "E’ vero che mi ritiro: nessun ripensamento”
”E’ vero che mi ritiro: nessun ripensamento”. Esordisce così Roberta, per fugare qualsiasi minimo dubbio. E togliere ogni speranza agli amanti del suo tennis delizioso, a cominciare da quel rovescio slice capace di mandare fuori di testa tutte le sue avversarie. Sorride la Vinci, che ha scelto Roma come palcoscenico per il suo ultimo show (atto unico o repliche si vedrà). Ed appare serena e rilassata: una decisione ponderata la sua, presa con lucidità e consapevolezza. ”Perché? Non c’è un motivo particolare: stanchezza fisica, stanchezza mentale, voglia di fare altro. Era arrivato il momento di guardarsi dentro e di prendere delle decisioni. Del resto l’età avanza: si fa fatica ad allenarsi, a trovare nuovi stimoli. Ed il recupero dalla fatica che diventa sempre più lungo”.
Dieci titoli Wta vinti in carriera, l’ultimo ed anche il più prestigioso a San Pietroburgo due anni fa. Ultimi mesi da dimenticare, con la testa forse già fuori dal circo rosa. Chissà cosa farà dopo: per adesso non vuole ancora pensarci. “Non mi sono ancora posta il problema. Sicuramente ci sarà un periodo di stop, un break, senza pensieri. E poi deciderò cosa fare. Mi piacerebbe rimanere in ambito tennistico, allenare giocatrici già forti ma anche lavorare con i bambini. Ad ogni modo per il momento penso soltanto a finire bene, con tranquillità. Sono curiosa di vedere cosa accadrà, cosa proverò negli attimi dopo la mia sconfitta qui al Foro: tristezza, felicità, forse tutte e due. Voglio godermi questi ultimi giorni di allenamento con questo pubblico magnifico: magari provare a vincere una partita o due per rimandare il più a lungo possibile il momento…”.
Ok l’ingresso in top ten ed i trionfi in Fed Cup o nel tour ma Roberta non ha dubbi sul suo successo più bello: ”La vittoria contro Serena in semifinale agli Us Open”. Era il 2015 quando la pugliese riuscì a distruggere il sogno Grand Slam di quella che è - inutile stare a discutere - la giocatrice più forte di sempre. Con il suo tennis d’altri tempi, fatto di tocchi deliziosi, e con la sua coinvolgente simpatia ("Ora applaudite anche me, c…o”), urlato dopo lo scambio più spettacolare) conquistò anche il pubblico americano. Il tennis le ha dato tanto, ma anche lei ha dato tanto al tennis. Ora però è arrivato il momento di dire basta: ”Voglio trascorrere più tempo a Taranto, la città dove sono nata e cresciuta, con la mia famiglia, e riuscire a godermi il mio nipotino che è nato da poco”.
La sua avversaria di primo turno sarà una giocatrice proveniente dalle qualificazioni, ma questo importa poco. Roberta a Roma ha sempre raccolto meno di quanto avrebbe potuto (mai oltre il terzo turno) però questa volta la pressione non la disturba: ”L’atmosfera al Foro è bellissima. C'è tanta gente a seguirti anche per un semplice allenamento: tutti che vogliono foto, i selfie con i bambini. A prescindere dal risultato - che passa assolutamente in secondo piano - ho deciso di chiudere a Roma per salutare e ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno tifato per me. Ho dato tutto al tennis, ma mi sono presa un sacco di soddisfazioni. In queste settimane ho cercato di allenarmi per arrivarci in una forma decente”.
Inevitabile chiederle un’opinione sulla new generation nel circuito, con un occhio particolare alle giocatrici di casa nostra. ”Ci sono delle tenniste giovani che se la cavano già piuttosto bene. Anche tra le italiane. Stamattina mi sono allenata con Camilla Rosatello, che qui ha conquistato la wild card per il main draw (vincendo le pre-qualificazioni, ndr): gioca molto bene e può migliorare ancora. Non lo vedo drammatico questo cambio generazionale: ci sono diverse giocatrici che possono crescere”. Manca ancora il “la” definitivo ma il bilancio di una carriera è presto fatto: ”Il tennis mi ha dato tanto ma mi ha anche tolto tanto. Certo è che se da piccola mi avessero detto che avrei raggiunto i risultati che ho ottenuto non ci avrei creduto. Però penso di aver lasciato anche io qualcosa di positivo al tennis. Una nuova Roberta Vinci in futuro? E’ difficile perché più si va avanti più il tennis diventa fisico e riuscire a fare bene con il mio tipo di gioco diventa sempre più dura. Certo mi piacerebbe che ci fosse qualcun’altra, magari italiana, capace di vincere con un tennis come il mio”. Nessun rimpianto: ”Se guardo indietro non rimpiango nulla. Ho fatto quello che volevo. E va bene così”.
di Tiziana Tricarico - federtennis.it
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