AEROFAGIA, IL RITORNO: DITA FUMANTI E NOSTALGIA IN CITTA' VECCHIA
Non avranno più la chioma fluente e nero corvino (sostituita dal taglio corto e da colorazioni “sale e pepe”), non avranno più l'addominale scolpito (al suo posto il guscio della tartaruga) e probabilmente le dita fumano meno che in passato (creando però più dolore) ma gli Aerofagia, storica hard core-trash metal band ionica, hanno davvero emozionato durante la loro reunion di sabato scorso in Città Vecchia. L'evento, organizzato dalla Biblioteca popolare della casa occupata di via Garibaldi (Città vecchia Taranto), ha attirato un buon numero di curiosi ma soprattutto nostalgici del quartetto “scapigliato” che imperversava nei locali tarantini e nel Centro sociale città vecchia agli inizi degli anni novanta. Un concerto durato quasi un'ora e mezza, nel quale i “puzzettoni” metallari hanno riproposto i vecchi successi “Ho riso”, “Cavaliere mascherato”, “Eliminiamo il servizio militare”, “Il ritorno dei morti di sonno”, “Carletto il principe dei mostri” (cover riuscitissima) e tanti altri “tormentoni” senza tempo come “Roadhouse Blues” dei Doors fino a giungere agli AC/DC. Magari qualche canzone come “Spider Man” non sarà venuta fuori da Total Metal Festival ma in fondo il tempo è tiranno e, con tre sole prove all'attivo per eliminare la ruggine, davvero non era lecito chiedere di più. Il complesso talsanese non si è certo risparmiato e nel finale della serata, esaurito il repertorio, ha regalato al numeroso pubblico i “classici” bis. Insomma un'esibizione che ha fatto vibrare le corde del cuore dei nostalgici vicini (e oltre) gli “anta”. Il concerto, comunque, ha rappresentato un buon saggio anche per i più giovani; visto che, nel loro periodo fugido, gli Aerofagia, a loro modo, erano stati degli innovatori dando libero sfogo alla propria creatività, in particolare proponendo un taglio divertente e scanzonato per generi ostici ai più come l'hard core, il punk e il metal.
ANGELO RUSSO (voce e basso). “Il progetto Aerofagia è iniziato nel '90 per divertimento, siamo andati avanti per parecchio tempo visto anche il seguito del pubblico, poi i percorsi di vita ci hanno portato a mettere su famiglia dunque c'è stato uno stop forzato, mentre altri membri della band come Mario (Donatiello ndr) hanno intrapreso altri percorsi artistici. Io ultimamente mi ero riavvicinato alla musica intraprendendo un progetto di musica garage anni '80 e '90. Per noi la reunion rappresenta il ritorno alle origini e suonare per puro divertimento”.
GINO RUSSO (voce e chitarra). “La reunion è nata “per colpa” o merito di Mario (Donatiello, batterista del gruppo ndr) che ha deciso che dovevamo riunirci. In realtà sentivamo tutti la necessità di fare cose di un po' di tempo fa. Forse la voglia non ci è mai passata. Le cover band? Magari oggi sono più redditizie rispetto a chi produce musica propria e resta in ambito locale. Anni fa invece c'era più voglia di sentire gruppi che avevano qualcosa da dire. Spero che, in qualche modo, siamo riusciti a lasciare un segno. Ai nostri tempi c'erano associazioni che incentivavano e organizzavano eventi per i gruppi locali, adesso questi tipi di manifestazioni non ci sono e probabilmente questo tarpa le ali a chi vorrebbe produrre canzoni inedite, magari vuoi esprimerti ma finisci per farlo solo in sala prove. Anche se oggi bisogna dire che internet da possibilità infinite che a noi erano precluse”
MIMMO RUSSO (chitarra). “Purtroppo si è persa tutta quella scena alternativa che aveva caratterizzato i nostri tempi (inizio anni novanta). In giro ora vedo solo cover band. Nessuno propone più musica propria, questo è un peccato perchè la musica è espressione e dovrebbe esserla di chi la suona. Per carità la cover band va sempre benissimo ma, lo ripeto, ci servirebbero più complessi che osano proponendo pezzi loro. Magari bisognerebbe incentivare delle manifestazioni nelle quali le band possono proporre musica propria”
MARIO DONATIELLO (batteria). “Abbiamo composto delle canzone come “Eliminiamo il servizio militare”, scritta da Angelo (Russo ndr) nel '89 che anticipavano un po' i tempi. Noi siamo andati avanti con quelle idee e i risultati politici e sociali di quella situazione gli abbiamo visti negli anni successivi. E' chiaro che non siamo stati noi ad elimirare la leva obbligatoria. Nostalgia per gli Aerofagia? In questi anni tantissima. L'idea di ritornare a suonare con i vecchi amici, riprendendo la batteria, è stato davvero bello. Suonare del punk rock e dell'hard core mi mancava tanto anche se nel tempo ho fatto parte di altri progetti di musica popolare ed etica come Chitarre e Tammorre, oltre al teatro. Però questa musica ci mancava. Vogliamo ringraziare i ragazzi della Biblioteca popolare della casa occupata che ci hanno ospitato per questo concerto dopo vent'anni dalla nostra ultima esibizione. Ci fa piacere tornare a suonare per quei ragazzini dell'epoca che ora lo sono un po' meno”
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