Grottaglie: il Team Manager Galeone, due stagioni vissute in modo intenso
a cura di Fabrizio Izzo
Il TM Piero Galeone factotum e chiave di lettura di diverse situazioni societarie, ormai da un da un ventennio al fianco del patron La Volpe nell’ambito calcistico, ha rivisitato sinteticamente il biennio in seno all’Ars et Labor Grottaglie tra gioie e qualche dispiacere. Nel bel mezzo del via vai di dirigenti e calciatori ha voluto distribuire, nelle giuste percentuali, i meriti di due stagioni importanti.
D) In due anni l’Ars et Labor ha scritto il suo nome negli albo d’oro della Coppa Puglia e del campionato di Prima Categoria, un biennio tra gente che è andata via e gente nuova che è arrivata, come li ha vissuti?
Sono stati due anni importanti che hanno incrementato il mio bagaglio d’esperienza calcistica. Due stagioni vissute in modo intenso che mi hanno dato l’opportunità di confrontarmi con una realtà diversa dalle solite. In due anni siamo riusciti a portare a casa una Coppa Puglia, primo trofeo in assoluto conquistato dal Grottaglie, e in questa stagione abbiamo chiuso il cerchio vincendo meritatamente il campionato dopo una regular season eccellente e uno spareggio vinto contro il Castellaneta, ottimo avversario, inebriante. Un percorso articolato in due stagioni con gente che è andata via e gente nuova che entrata a far parte della società. Un percorso che non può dimenticarsi di chi ha scelto altre strade come il DS Ligorio il primo a dare un impronta importante al nuovo Grottaglie (2017/18). Il fondamentale lavoro svolto in fase di preparazione al campionato e fino alla settima giornata da mister Marinelli e il prof. Ducale (preparatore Atletico). Lavoro poi portato a termine splendidamente da mister Orlandini e dal suo vice Carriero, sotto le attenzioni del DS Pizzonia. Tutti i giocatori che si sono alternati nella rosa dell’Ars et Labor Grottaglie hanno contribuito affinchè, in queste due stagioni, si raggiungessero gli obiettivi. Tutta gente che ha lasciato qualcosa ma che non essendoci più non figurerà nell’elenco dei vincitori del campionato di quest’anno. Poi ci sono io e quelli come me che non si sono mai allontanati dalla societa, che hanno i due titoli cuciti sul petto e che in questo momento si apprestano a gettare le basi per preparare la stagione 2019/20. Tutti, proprio tutti, hanno contribuito, in questo biennio, alla rinascita dell’Ars et Labor Grottaglie e io con loro ho gioito, sofferto, esultato, imprecato come mai mi sarei aspettato.
D) Dove vuole arrivare il Grottaglie?
Il Grottaglie vuole arrivare li dove il suo blasone, la sua storia sportiva la colloca. In quelle categorie dove la squadra è quasi sempre stata abituata a confrontarsi e dove si è ricoperta di importanti imprese sportive. Quattordici anni consecutivi in serie D non sono pochi, è difficile essere costanti nel calcio ma il Grottaglie ne è stato capace. Non sono in grado di potermi esprimere sulla tempistica, non è compito mio, ma di certo le intenzioni societarie sono positive. I tifosi grottagliesi meritano altre categorie perchè sono di un’altra categoria e la dimostrazione l’hanno data in modo incessante in tutte e due le stagioni in analisi, raggiungendo altissimi livelli nella finale di Coppa e l’apoteosi nella gara di spareggio di Fasano, lodevoli. Per la prossima stagione siamo ancora in una fase di stallo, non ci sono novità, ci riuniremo presto per definire le linee guida. Da considerare che le competizioni si sono chiuse appena domenica scorsa.
D) La vittoria in campionato e la Promozione sono un punto di partenza?
Sicuramente riteniamo che il salto di categoria non può essere un punto di arrivo. Il Grottaglie, come ho già detto prima, merita di stare da altre parti e di conseguenza la Promozione lo consideriamo un punto di partenza. La volontà è quella di fare bene e migliorarci, il campionato di Promozione 2019/20 è di un livello abbastanza elevato, superiore alla Prima Categoria. Dobbiamo prendere le giuste misure e lo faremo preventivamente con le intenzioni di soddisfare i nostri tifosi e tutta la città.
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