La storia di Taranto

LA STORIA DI TARANTO / 21a PUNTATA - TARANTO NAPOLEONICA PARTE I

14.08.2013 16:54

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Taranto nella neonata 'Repubblica Partenopea'


 

Le vittorie napoleoniche conseguite sul finire del XVIII secolo comportano uno stravolgimento territoriale dell'Italia. A sud, in luogo del precedente Regno delle due Sicilie, viene istituita la Repubblica Partenopea, della quale fa naturalmente parte Taranto. Ciò malgrado, il nuovo ordine instaurato non attecchisce affatto nella mentalità della popolazione meridionale che, anzi, sembra persino resistervi. Forte dell'aiuto di questa, un forte movimento di opposizione, capeggiato da re Ferdinando IV, prepara un clamoroso colpo di mano ai danni dei nuovi arrivati francesi.

Nel frattempo la macchina organizzativa del nuovo organismo statale dipendente dalla Francia provvede a diffondere le nuove idee d'Oltralpe (di stampo illuministico e rivoluzionario) ed a costruire una capillare rete di distribuzione del potere attraverso l'istituzione delle municipalità. Anche tra i Due Mari ne viene insediata una, motivo per cui ci si affretta ad eleggerne il presidente. La scelta iniziale cade su Giuseppe Capecelatro, illustre cittadino, nonchè arcivescovo. Al rifiuto di questi -benchè convinto sostenitore della Repubblica- per ovvie ragioni di natura professionale, il pesante incarico viene affidato al sindaco Calò.
Ma questa fragile impalcatura politica inizia da subito a mostrare segni di cedimento. I Borbone vengono quasi all'unanimità reclamati dal popolo ed in numerose città si accendono focolai di rivolte. A Taranto non mancano scontri tra opposte fazioni, con realisti da una parte e repubblicani dall'altra. Ma sono i primi ad avere la meglio, forti dell'appoggio offerto dalla nobiltà e dalla maggioranza del popolo minuto, facendo sì che il nuovo corso politico duri soltanto un mese. Il bilancio di questa guerriglia è tutt'altro che raccapricciante, risolvendosi con qualche arresto tra cui quello eccellente di monsignor Capecelatro, condannato a dieci anni di reclusione (peraltro mai scontati). Una figura controversa in virtù della sua accesa fede cattolica che entra in collisione con gli ideali laici che lo spingono a dare manforte alla Repubblica. Insomma, una specie di catto-comunista 'ante-litteram' o, se volete, un autentico ossimoro vivente.

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