TARANTO, PAPAGNI:"VOGLIO VIVERE LE EMOZIONI DI QUESTA PIAZZA"
Un salto nel passato recente in un anno e mezzo felice (2006-2007 )trascorso in riva allo Jonio. Per il trainer di Bisceglie è una sorta di ritorno a casa. Sotto la sua conduzione tecnica il Taranto ha conquistato la sua ultima promozione in assoluto (dalla C2 alla C1 nella stagione 2005-06) e nell'annata successiva la semifinale play off in C1. La lontananza da Taranto non è stata per Papagni foriera di successi: Cava dei Tirreni, Benevento, Andria, L'Aquila e Sorrento sono state esperienze avare di soddisfazioni. Ora l'allenatore ritrova a distanza di sette anni i rossoblu in una categoria di versa con una rosa ovviamente trasvolta , ad eccezione del capitano Fabio Prosperi. L'attacco di Papagni in conferenza stampa ha un retrogusto romantico: “Conoscevo l'attenzione nei confronti del Taranto e questa sarà sempre una condizione fondamentale per lavorare con amore. Quando ho incontrato presidente (Nardoni) e vice (Petrelli) mi ha colpito il loro desiderio di fare bene per il Taranto. Per me tale aspetto è stato un rinforzo fondamentale per ritornare. Io ho dato la piena disponibilità già da domenica quando mi hanno contattato. Stamane al primo incontro con la squadra l'ho detto anche ai calciatori: avevo tanta voglia di riassaporare lo Iacovone, i suoi spalti e i tifosi”. Il tecnico, però, mette le “mani avanti” non vuole disilludere la piazza ma “pretende” equilibrio: “Oggi vogliamo tutto e subito, abbiamo perso il senso dell'attesa. Io credo fortemente che se tutti noi diamo il massimo, al di la dei sentimenti dell'invidia e della gelosia, possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Questo è quello che ho detto ai miei ragazzi. Io voglio parlare il meno possibile per concentrarmi sul lavoro. Già da domani ci alleneremo con una seduta in più. Desidero trovare tutte le soluzioni possibili per elevare il Taranto ai livelli che ti competono”.
Passato. Ovvio uno sguardo al passato e alla sua precedente esperienza in rossoblu: “Sono andato via ma ogni anno successivo avrei voluto tornare a Taranto anche quando sono stato a Benevento e a Cava dei Tirreni. Se ricordate proprio a Benevento avevo un contratto importante al quale, come dichiarai, avrei rinunciato solo per Andria e Taranto. Anche lo scorso anno diedi la disponibilità per venire a allenare a Taranto poi non se ne fece più niente perchè cambio l'assetto dirigenziale”.
La squadra. Papagni ha già visto all'opera il Taranto di questa stagione: “Una partita direttamente dagli spalti (Bisceglie) e una in televisione (Manfredonia). E' chiaro che da osservatore esterno non ho elementi sufficienti per formulare un giudizio. Diciamo che questo mese sarà fondamentale per conoscere la squadra. Le favorite del girone? Matera in prima fila e poi Turris e Taranto. Noi comunque dobbiamo fare di più. Personalmente, al primo impatto, ho capito che i calciatori sono consapevoli di potere dare di più. La formazione? Non voglio fare travolgimenti perchè potrebbe crearsi confusione. Al momento i ragazzi sono desiderosi di lavorare sul campo” .
Il ritorno. Ritrovare lo Iacovone dopo sette anni è stato sicuramente emozionante per il tecnico biscegliese che lascia spazio a qualche battuta: “Non penso di essere cambiato molto come persona. Ho qualche capello bianco in più, sono anche passati sette anni e vi assicuro che i capelli bianchi sono iniziati ad aumentare a Taranto. Ho rivisto con piacere tanti tifosi e il calore è sempre lo stesso. In ogni caso ho detto loro che dobbiamo ritrovare tutti equilibrio per crescere perchè il troppo amore può essere deleterio. A febbraio del mio ultimo anno desisi di andare via per mie motivazioni. Andando via da Taranto malgrado i risultati rimasi fermo fino a gennaio, malgrado fossi l'allenatore che nell'ultimo anno e mezzo aveva vinto più gare. Eppure non riuscivo a comprendere perchè nessuno mi cercava. Vi ribadisco: avevo voglia di tornare malgrado la categoria. Ho superato l'amarezza dell'esonero perchè di fronte non puoi rinunciare a questo tipo di esperienze”
Motivazioni e consapevolezza. Non vede l'ora di ricominciare Papagni, palpabile la sua voglia di “fare bene” come afferma in più passaggi: “Sono molto motivato: io me la gioco anche se dovesse esserci contestazione. Sono consapevole che ci sono le competenze per affrontare questa avventura al meglio. Di contro comprendo che ci sono tantissime insidie ma ho voglia di vivere le emozioni che può darmi questa piazza. Quando e se andrò via tra due anni...dovrò avere la consapevolezza di avere fatto bene. E' evidente che il Taranto deve tornare a certi livelli ma questo lo si fa con i tempi giusti e con le competenze. Similitudini con la mia prima esperienza tarantina? Ho visto l'arrivo dei tifosi allo stadio” . Il tecnico è un fiume in piena, sciorina aneddoti esiparietti divertenti con la tifoseria rossoblu sfoggianto una certa padronanza con le frasi in “vernacolo”
Modulo. Il trainer non si sbilancia e afferma: “Credo nella flessibilità del modulo di gioco ma sarà importante l'umiltà e l'applicazione da parte dei calciatori. Dobbiamo crescere nella conoscenza reciproca”
Bentornato mister.
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