Il malato immaginario
di Mimmo De Bartolomeo
Il malato immaginario. Ve la ricordate questa celebre commedia francese di Molière?
Ecco: è quella che pare stia andando in scena sulla panchina del Taranto ultimamente. Dopo la depressione di Capuano ecco puntuale rinnovata quella di Gautieri e del suo vice Chianese. Da ridere c'è ben poco ma la realtà ci mette di fronte a questa situazione. Ora che l'aria della nostra città non fosse del tutto salubre lo sapevamo già, ma che potesse colpire proprio e solo gli allenatori è davvero una strana coincidenza. Ma fa parte del calcio moderno, dove il sentimento è ormai fuori moda; quello che conta è trovare la soluzione per non perdere ogni singolo centesimo del proprio emolumento.
Che la nostra stagione non fosse cominciata sotto una buona stella lo avevamo già capito dal disimpegno di Giove e dallo smantellamento della prima squadra post Capuano. Ma che dovessimo vivere un dramma così accentuato era difficilmente ipotizzabile. Quella del closing è una faccenda che ha messo a dura prova anche il tifoso più fiducioso; tutto questo silenzio, invece, va contro quella trasparenza di cui Campbell ci parlava durante la sua conferenza a palazzo di città.
A proposito, in queste ore il rappresentante dell'Apex è in città e sarà presente lunedì allo Iacovone dove il campo tornerà a parlare. E proprio su quella panchina così sfortunata ci sarà ancora Michele Cazzarò che nonostante tutto ha deciso da vero cuore rossoblu di prendere una patata bollente vigliaccamente abbandonata da chi evidentemente delle nostre sorti non se ne importa granché. La penalizzazione di 4 punti non giunge come un fulmine a ciel sereno. Si sapeva così come si sa della prossima che sarà sicuramente più pesante.
Adesso l'obiettivo è unirsi con questi ragazzi ma soprattutto al nostro mister che sta provando quantomeno a ridarci quella dignità che qualcuno invece ha perso per strada. I dubbi dei tifosi su questo closing restano infiniti e solo con i fatti potranno essere spazzati via. Anche perché di parole e promesse al vento se ne sentono ormai da troppi anni.
Nel frattempo bisogna racimolare quanti più punti possibili prima del mercato per cercare di raggiungere un'impresa difficile ma non ancora impossibile.
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