Sport e alimentazione: il matrimonio perfetto non teme il 2020
“Non esiste un giorno in cui ci si butta il passato alle spalle: l'ingrediente giusto per ricominciare è la gradualità dei cambiamenti”, la dottoressa Tundra Chiaradia ha ben chiaro cosa non può mancare nei nostri buoni propositi post estate
di Claudia Rivizzigno
Settembre è più che alle porte: è già entrato senza chiedere il permesso e Tundra Chiaradia, laureata in dietistica all'Università degli studi di Perugia e libera professionista dal 1997, sa bene come affrontarlo. La dottoressa, inserita nel contesto massafrase da più di 15 anni, lavora a stretto contatto con i giovani sportivi del territorio e ci tiene a ribadire quanto importante sia un'educazione alimentare che coinvolga non solo il diretto interessato ma anche e soprattutto il contesto famigliare. In fasi così delicate come quella puberale e adolescenziale, in termini di qualità alimentare le necessità del ragazzo si fanno simili a quelle degli adulti ma è bene considerare una percentuale in più di contenuto e
nergetico per l'accrescimento. A tal proposito, un bambino che si alimenta in maniera corretta cresce fisiologicamente più sano: “Spesso si guarda quasi unicamente al peso”, afferma Tundra, “in realtà la qualità della nutrizione è fondamentale per garantire al ragazzo un livello buono di salute nel futuro: l'adulto incorso, ad esempio, in malattie cardiovascolari potrebbe essere stato un bambino che consumava un quantitativo di grassi eccessivo.” Frutta, verdura e pesce restano i clichè più odiati, se poi il bambino fa anche sport, che sia a livello amatoriale o agonistico, è ancor più importante il loro consumo nella sua dieta alimentare. L'intervento delle famiglie per accompagnarli in un percorso di educazione, mai di privazioni e divieti, piuttosto motivandoli a fare dei cambiamenti, anche con l'aiuto di un professionista, puo' fare la differenza. Negli anni, sono certo aumentate le associazioni sportive nel tarantino che richiedono un supporto nutrizionale ma il rispetto della salute prima ancora del risultato sportivo, è affidato alla sensibilità dell'istruttore e non vi sono delle prassi ufficiali. Il lavoro di educazione alimentare va a braccetto con la costanza e la determinazione, accompagna il percorso di allenamento per l'intero anno sportivo e potrà poi culminare nella competizione e in una maggiore prestanza fisica, riducendo i traumi. A tal proposito un ingrediente costante nel giusto funzionamento del connubio sport-alimentazione è l'acqua: l'idratazione è fondamentale per ognuno di noi, ancor di più per lo sportivo, previene i traumi e gli permette di integrare le perdite idriche avvenute durante l'allenamento. Ma come comportarsi pre e post attività sportiva, quali alimenti assumere? La dietista Tundra Chiaradia ci chiarisce i motivi per cui alcuni spuntini sono più adatti di altri: “La differenza va fatta in base al tipo di sport: in generale (escludendo gli sport di lunga durata) se è prevista un'attività fisica ad alta intensità, è necessario il consumo di carboidrati che supportino il lavoro muscolare; questo per evitare di utilizzare le proteine a scopo energetico e distruggere così il muscolo.” Qualcosa di non eccessivamente voluminoso, in modo da non sovraccaricare il processo digestivo dell'organismo, è ciò che ci vuole prima di un allenamento: una frisella con il pomodoro, una fetta di pane con la marmellata o con il cioccolato, della frutta secca, uno yogurt con cereali possono essere delle valide alternative. Terminata l'attività fisica deve avvenire un doppio passaggio: sfruttare l'attività fisica nel suo ruolo di potenziamento muscolare e supportarla con un apporto di proteine e zuccheri, per la cena è consigliabile l'accoppiata carne e verdura, se il pasto però non si effettua nell'immediato, l'integrazione post allenamento può avvenire con il classico panino con affettato. Abbiamo così sfatato il primo e più comune tra i miti dell'alimentazione “evitare i carboidrati la sera”, tra le fake news 2.0 vi è invece la quantità innegabile, soprattutto nel mondo dello sport, di pubblicità e sponsorizzazioni dei prodotti dimagranti più disparati, tra cui i famigerati integratori alimentari o sostituti dei pasti e le proteine.
La dottoressa Tundra Chiaradia non ha esitazioni a riguardo: “La natura produce in modo eccellente delle sostanze aventi degli equilibri dal punto di vista nutrizionale e nessun integratore puo' arrivare al livello di perfezione che raggiungono i cibi”. L'esempio più immediato e naturale è quello del latte materno, mai paragonabile ad altri. Solo in alcuni casi, ci tiene a chiarire la dott.ssa, se ci sono dei fabbisogni specifici o dei periodi ad alta intensità di lavoro è necessaria l'integrazione di sali minerali o di vitamine che siano qualitativamente buoni e validati dal Ministero della Salute. Il mondo dell'integrazione resta importante per gli sportivi ma è anche un mercato, pertanto in questo come in altri casi è necessaria la presenza di un esperto ed è preferibile evitare di autogestirsi. Nessun integratore puo' sanare un'alimentazione carente e la società del “tutto e subito” dovrà farsene una ragione: per ottenere dei risultati, che sia in ambito sportivo come in quello alimentare, sono necessari costanza e impegno. Questo 2020 ha messo a dura prove le abitudini alimentari e di vita di ognuno di noi, il consumo alimentare è stato stravolto durante il lockdown rispetto ai tanti eccessi avvenuti nelle famiglie italiane. Per questi motivi la parola chiave per ricominciare è gradualità: “Non abbiate fretta di mettere ordine nelle vostre abitudini”, dichiara la dietista massafrese, “Ritornate a fare ciò che più vi piaceva e ritroverete la motivazione e gli stimoli giusti!”.
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