Stefano D'agostino a TST: 'Un mio ritorno a Taranto? Nella vita non mi precludo nulla'
L'ex rossoblù: 'Tornerei ma ci dovrebbero essere le condizioni e le persone giuste: ho un sogno da realizzare'
DI ALESSIO PETRALLA
A Taranto ha lasciato un gran ricordo Stefano D’agostino che fino al suo passaggio al Floriana aveva deliziato la tifoseria ionica. Adesso è a caccia della qualificazione in Champions League, con il club maltese come conferma, a Tutto Sport Taranto: “Qui a Malta la situazione è difficile ma non c’è stato un picco di contagi e quindi non siamo stati chiusi in casa: si può uscire e correre anche se alcune attività che possono creare assembramenti sono state sospese”.
IL CAMMINO: “L’ultima gara l’abbiamo giocata il 6 marzo: siamo primi in campionato con tre punti di vantaggio sulla seconda. Aspettiamo le regole della UEFA anche se bisogna provare a finire la stagione. Attualmente saremmo in Champions. Attendiamo l’esecutivo del 29 aprile”.
LA RIPRESA: “Non ho la presunzione di decidere anche se terrei a mente una sorta di diversificazione, a livello calcistico, tra il sud e il nord: sono di Genova e sopra ho molti amici che giocano dopo il lavoro. Nel Meridione, invece, vogliono tornare in campo perché molti devono portare il pane a casa dallo stipendio preso dal calcio”.
SERIE D/H: “E’ stato e sarà, in caso proseguisse, un campionato particolare in cui non si è vista una squadra che ha recitato il ruolo della “lepre”. Si tratta di un girone combattuto con il Foggia che pur sapendo il modo in cui gioca si trova su, con il Cerignola che ha una grande società e un buon allenatore e altre formazioni validissime. E’ tutto aperto con tanti scontri diretti da giocare. Sarebbe difficile decidere. Servirà buon senso nel prendere le decisioni anche se in questo momento, nonostante il calcio sia importante per tutti, bisogna, ancora, pensare ad altro: se qualcuno sarà sfavorito sarà solo per motivazioni importanti”.
IL TARANTO: “Lo seguo anche perché ho amici e conosco tante persone. Il recente passato non si può dimenticare. Cosa è successo quest’anno? A volte le cose non vanno per la direzione in cui si spera… A Taranto ho vissuto tre anni e bisogna essere forti in tutto anche quando si perde: bisogna capire che i tifosi non vogliono affossare un calciatore ma fischiano o criticano soltanto perché stanno vedendo, ancora una volta, sfuggire l’obiettivo stagionale. Prima o poi l’anno buono arriverà: mi auguravo di essere uno degli artefici di questo. I tifosi sono fantastici e hanno sempre paura di perdere, come detto, l’obiettivo in anticipo dopo tante delusioni”.
RITORNO IN ROSSOBLU’: “Nella vita non mi precludo niente. Certo dopo quello che ho fatto e per come mi sono sempre comportato fuori l’addio è stato brutto. Restare a Taranto per me non era una rinuncia di qualcos’altro ma era quello di cui avevo bisogno. Per il resto parlano i fatti: ho giocato 70 partite segnando 41 gol. Non sono riuscito a vincere e mi dispiace. Non escluderei mai un ritorno, ma per questo dovrebbero esserci le condizioni giuste e le persone giuste. Ho ancora un sogno da realizzare…”.
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