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DICIOLLA, PROFESSIONALITA’ E COMPETENZA

08.05.2014 15:35

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Il preparatore atletico della Virtus: “C’è grande soddisfazione a vedere crescere un ragazzo nell’età dello sviluppo. Il nostro un lavoro differenziato e ottimizzato all’età degli atleti”


 

Tenere sotto controllo una squadra di una decina di giocatori è già un lavoro non facile. Figurarsi quando si tratta di centinaia di atleti per di più in fase di crescita, con diverse esigenze, fisiche e muscolari. Di questo si occupa in casa Virtus Pallacanestro Taranto Giuseppe Diciolla. Il preparatore atletico delle giovani leve della pallacanestro tarantina è in pianta stabile da tre anni con il sodalizio che cura il settore giovanile del Cus Jonico. Un lavoro che sta dando i suoi frutti, basti vedere la finale regionale sfiorata dall’under 17 di coach Terruli, la recente convocazione di Filippo Lauria per il raduno collegiale nazionale della FIP  a Roccaporena di Cascia (PG) per finire con le finali nazionali del Torneo 3vs3 promosso dalla Kinder e dalla FIP, Join The Game 2014 raggiunto dalle selezioni under 13 e 14 che si svolgeranno a Fano il 17 e 18 maggio.

“Il lavoro che ho cominciato con i tecnici della Virtus tre anni fa comincia a dare i suoi buoni frutti – dice Diciolla - I ragazzi rispondono bene anche se ovviamente il lavoro è differenziato per età ma la cosa non mi spaventa tanto che già stiamo pensando con la società e gli allenatori alla programmazione futura”.

Diciolla segue tutte le under e sottolinea le difficoltà dell’approccio con dei teenagers: “Più difficile e complesso. I ragazzi sono in continua crescita fisica, vanno monitorati. Noi lo facciamo in maniera trimestrale ma ci sono anche dei giocatori che cambiano aspetto fisico a vista. La soddisfazione? Proprio questa, in tenera età si possono formare, il nostro obiettivo del resto è creare atleti per il futuro della pallacanestro tarantina”. Differenze di età ma anche di sesso visto che da un paio di anni la Virtus si sta occupando a tempo pieno anche delle formazioni “sperimentali” femminili. Diciolla puntualizza: “Anche qui il discorso va differenziato, ci sono dei gruppi che seguiamo da più vicino, con cui è possibile fare anche un lavoro sulla forza fisica, sono quelli più grandicelli. Con i più piccoli, comprese le femminucce il lavoro è ancora solo improntato all’aspetto ludico ma senza trascurare la disciplina e la cura della propria condizione fisica”.

Come ogni preparatore atletico Diciolla si tiene costantemente aggiornato ed è qui che arriva la novità del momento: “Sto frequentando la scuola di ‘Mental Coach’ di Simone Pacchiele a Roma. è una figura oramai presente a tutti i livelli nello sport, specie a quelli alti, molte squadre o atleti singoli si affidano ai mental coach per curare l’aspetto motivazionale della loro preparazione”. 

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