Le interviste del direttore / Carmelo La Volpe: "Vi spiego com'è nato il mio amore per il Grottaglie"
a cura di Matteo Schinaia
La prima puntata della rubrica è dedicata al patron dell'Ars et Labor Grottaglie Carmelo La Volpe, che mi ha ospitato all'interno della grande struttura della sua attività commerciale Style & Arredo, che dal 1993 costruisce spazi di lavoro, combinando estetica e qualità degli arredi.
Una lunga chiacchierata tra ricordi e attualità, nella quale è emersa passione, competenza e voglia di migliorarsi, sempre all'insegna della "filosofia dei piccoli passi".
Cos'è per Carmelo La Volpe il calcio?
Iniziamo subito con una domanda a bruciapelo, eh (sorride, ndr). Il calcio è passione, sorrisi, evasione. Il calcio è condivisione, una parte importante della mia vita da diciotto anni a questa parte.
Passione che l'ha portata ad acquisire l'Ars et Labor Grottaglie. Perché?
Fin da ragazzino ho sempre seguito il Grottaglie, spesso andavo anche a vedere le partite in casa, indipendentemente dai campionati in cui militava. Mi ha sempre affascinato l'affetto incondizionato dei tifosi, di sicuro di un'altra categoria. Sostenevano la squadra per novanta minuti, qualunque fosse il risultato. E poi mi sono posto l'obiettivo di riportare la squadra dove è stata fino a qualche tempo fa, per oltre un decennio ha militato in serie D rappresentando il punto di riferimento di tutta la provincia ionica. Quello è il posto che compete ai colori biancazzurri.
Lei ha parlato dei tifosi del Grottaglie. Qual è stato il primo impatto con loro?
All'inizio pensavo di dover andare in giro per la città delle ceramiche con il casco, considerata la difficile trattativa ma soprattutto il recente passato del club, con i risultati che tutti sappiamo (il Grottaglie arriva da tre retrocessioni consecutive). Poi però è emersa la grande maturità dei sostenitori biancazzurri, che dopo una giustissima diffidenza iniziale ora assiepano i gradoni del "D'Amuri" dimostrando di essere di gran lunga la migliore tifoseria del girone.
Dopo la sconfitta contro il Manduria che è successo?
Era una partita sentitissima, non volevo sfigurare al mio primo derby. Invece è andata male e i tifosi giustamente hanno accolto il risultato non con il sorriso. C'è stato un confronto a fine gara tra di loro e parte della dirigenza, edificante e assolutamente non violento. Io ero già andato via, non avevo voglia di parlare, tanto era la delusione. Ci rifaremo già in coppa...
A proposito di poca voglia di parlare, dopo quella gara c'è stato un silenzio stampa. Reazione esagerata, dopo così poche partite di campionato, secondo alcuni...
Non secondo noi. Avevamo bisogno di ricompattarci, di parlare meno e agire meglio. Il risultato è stato il ritrovarsi e i risultati di queste ultime settimane dimostrano che insieme si possono raggiungere importanti traguardi.
L'acquisizione, tribolata, dell'Ars et Labor è giunta a fine stagione scorsa, quando ormai i giochi erano quasi fatti e la retrocessione inevitabile. E' stato il momento giusto per prendere il timone?
Quando sono diventato patron del Grottaglie ho subito pensato a come salvare la categoria, ma in cuor mio sapevo che sarebbe stata impresa quasi impossibile. Non parlerei di momento giusto, visto che avrei potuto iniziare la stagione e probabilmente ci sarebbe stato un altro epilogo, diciamo piuttosto che ho dovuto aspettare ma ne è valsa la pena. Le ultime giornate dello scorso campionato di Promozione mi hanno consentito di capire diverse cose e di programmare al meglio un campionato da protagonisti per l'annata in corso.
Parliamo dello staff tecnico e dirigenziale. Marinelli, Fedele, Galeone e soprattutto Ligorio sono state sue scelte.
Col mister abbiamo lavorato, e anche bene, con il Real San Giorgio, con cui in passato abbiamo anche vinto un torneo di Prima Categoria e la coppa al termine di una stagione esaltante. Con Franco Fedele e Piero Galeone c'è stima e rispetto reciproci da anni, sono dei valori aggiunti nella mia società. Mimmo Ligorio, infine, lavora con me dopo anni di "corteggiamento": aveva voglia di rimettersi in gioco e la piazza prestigiosa di Grottaglie, insieme agli obiettivi che ci siamo prefissati, ha fatto sì che finalmente si concretizzasse questo connubio. Si tratta di professionalità altissime.
C'è un pizzico di campanilismo nel dire che il vostro ufficio stampa è ottimo?
Fabrizio Izzo e Graziano Zaccagni stanno svolgendo il loro ruolo molto bene, coinvolgendo anche sui social i tifosi e rendendoli partecipi. So che collaborano con te da tanti anni, sono davvero due figure importantissime all'interno della società.
Facciamo un passo indietro e parliamo del San Giorgio: anni di vittorie e anche qualche amarezza.
Premetto che non è stato semplice lasciare San Giorgio, città nella quale lavoro, che amo e che per 17 anni ho rappresentato a livello calcistico sia con la Stella Ionica che con il Real, vincendo anche diversi campionati e coppe. Purtroppo, però, sono stati anni anche in cui il dialogo con le amministrazioni comunali che si sono succedute non è stato mai buono per ciò che concerne lo stadio, che versa tuttora in condizioni pessime e che è stato il motivo principale per cui sono stato costretto a fare calcio altrove.
Torniamo all'attualità. Gli obiettivi dell'Ars et Labor nel medio - lungo termine.
Pensiamo innanzitutto a tornare subito in Promozione: vogliamo fare bene, abbiamo un'ottima squadra e uno staff tecnico preparato. Il resto lo sapete già: il Grottaglie deve tornare ai vertici del calcio dilettantistico...
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