Manduria: Palmisano ripartire con i piedi per terra
Ufficio stampa Manduria
Il presidente Elio Palmisano, al timone dell’UG Manduria dalla stagione 2018/19, ha risposto ad alcune domande sull’argomento COVID-19 e il suo impatto sul calcio dilettantistico:
D) Come sarà il calcio dilettantistico post COVID economicamente parlando?
Il calcio in generale non sarà lo stesso, così come per gli altri sport ovviamente. Per quanto riguarda il calcio dilettantistico, come solitamente succede ai più piccoli, credo possa avere una maggiore sofferenza. Il COVID ha segnato calcio e ritengo non sia facile ripartire. Il danno economico provocato dall’epidemia ha coinvolto tutti, proprio tutti, volete che non abbia sfiorato noi? Noi dilettanti non abbiamo grosse fonti di approvvigionamento monetario, abbiamo sempre dovuto dimenarci per ottenere quel poco che consentisse alle società di portare avanti un progetto o addirittura, per alcune, di concludere la stagione. Bene, il danno economico provocato dalla pandemia ha ridotto ulteriormente queste fonti. C’è la voglia e l’entusiasmo di ripartire ma forse dobbiamo ancora renderci conto della situazione e di quanto potrà essere dura. Abbiamo sicuramente l’obbligo di riprendere quanto interrotto ma dobbiamo farlo con i piedi ben piantati a terra, per quanto riguarda noi del Manduria vogliamo continuare a dare lustro e soddisfazioni calcistiche alla nostra cittadina.
D) Dovremo abituarci a vedere gli stadi vuoti?
Gli stadi vuoti sono una cosa triste e pertanto credo che nessuno ci farà mai l’abitudine. Il calcio, dai professionisti ai dilettanti fino a quello giovanile, è degli spettatori. Gli spalti vuoti sono come una platea di un cinema deserta mentre si sta proiettando un film. Mi auguro di rivedere la gente in tribuna nel più breve tempo possibile, il tifo è l’anima del calcio e dello sport tutto. Da considerare, riallacciandomi al discorso economico, che il pubblico per noi dilettanti rientra in quella piccola fonte di guadagno che ci permette di andare avanti. Rivedere i tifosi allo stadio significa rimettere in moto anche quell’ingranaggio legato agli sponsor che diversamente potrebbero desistere. Quindi viva le gradinate gremite, speriamo di non vederle più vuote e che tutto questo sia solo un brutto ricordo di un brutto periodo. Dobbiamo gettare via dietro le nostre spalle questa sgradevole vicenda senza dover nemmeno lontanamente pensare che il nostro calcio debba fermarsi nuovamente a causa di una recrudescenza del virus.
D) Come si sta preparando la società del Manduria ad affrontare questo calcio post pandemico?
La nostra volontà nel riprendere l’attività è forte e passa anche dall’esserci organizzati di tutto punto per rendere i nostri spazi sanificati e asettici. Abbiamo a disposizione tutta l’attrezzatura, i mezzi e gli uomini per poter sanificare gli ambienti prima e dopo ogni allenamento, prima e dopo eventuali gare ufficiali e non. Stiamo facendo dei sacrifici non indifferenti per essere al passo delle regole sanitarie ma è giusto che sia così. Di questo ve ne daremo dimostrazione. Anche quest’anno vogliamo fare le cose per bene e credo che l’aspetto sanitario sia un punto di partenza fondamentale.
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