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18 agosto: “Meglio sepolto che vivo” all’Arena della Villa Peripato

17.08.2017 15:42

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Venerdì 18 agosto ancora un imperdibile appuntamento con la risata nella splendida cornice della Villa Peripato. Sul palco la Compagnia La Calandra di Tuglie (Le) che propone la divertentissima commedia dal titolo "Meglio sepolto che vivo" regia di Giuseppe Miggiano. Inizio spettacolo ore 21,00 costo del biglietto posto unico numerato € 5,50 in prevendita al Box Office in via Oberdan angolo via Nitti telefono 099.4540763. Info 339.4760107. La sera dello spettacolo biglietti in vendita a € 5,00 a partire dalle ore 19,15. Dunque ancora tante risate a due passi da casa. Questa la storia. Da un paesino sperduto del Salento, un tragicomico viaggio immaginario a suon di narrazione a più voci, una sorta di blues in compagnia di un morto e dei suoi becchini fra strade di campagna che grottesco road movie fra le strade di campagna che paiono un labirinto. Ancora un'altra esilarante commedia. In un grigio paesello della campagna salentina, di un’estate di non si sa quando, non accade nulla. Proprio nulla. Fra la piazza della Chiesa e quella del Comune c’è un poco di tutto, poche persone, pochi bar, pochi ozi, pochi negozi. Proprio poco. Una noia mortale, anzi neanche quella. Perché a Scogliano, o Scoglian ò qual dir si voglia, non si muore neanche più . E l’unica agenzia funebre del paese, la Cazzato & figlio, muore anch'essa d’inedia. Uccio, una vita passata a fare il becchino, e il nuovo assunto Pippi, tornato da poco da Milano, sono gli unici dipendenti. Entrambi non riescono neanche ad ammazzare il tempo, presi dal nulla. Tutto è sospeso ad un filo che non esiste. E allora anche mangiare una gomma da masticare trovata per caso nel carro funebre, o esibire un paio di occhiali arancioni, o pettinare 
un’anziana ma arzilla signora che nonostante tutto si ostina a non morire, possono 
diventare l’unico diversivo. 
All'improvviso, però , accade che qualcuno muore davvero e tutto inaspettatamente 
si rianima. Si rispolverano gli abiti e gli arnesi del mestiere, una vecchia bara in 
saldo, si organizza il corteo funebre ma, soprattutto, ci si prepara al viaggio per 
trasportare la cara salma al cimitero nel quale avverrà la sepoltura. Uccio e Pippi 
si mettono alla guida di uno sgangherato carro funebre e partono, diretti alla meta. 
Ma fatti solo pochi chilometri l'avventura di due sprovveduti becchini e di un 
cadavere, sperduti nelle labirintiche strade della campagna salentina, ha inizio. 
Perch é la grottesca natura delle loro vite permane e rallenta tutto, anche la nebbia. 
Che non fa vedere a Pippi la strada che porta al cimitero, né il corteo di 
personaggi strambi al seguito di non si sa che cosa.
Dove mai andranno a finire di notte, senza mappa, né cartelli stradali, né
indicazioni, perduti nel luna park buio fatto di pece?

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