Taranto, l'altra faccia dell'amore...
“Che cos’è l’amor” recita una canzone e se sai nominare una cosa, sai anche spiegartela. Il tifoso Tarantino sa benissimo cos’è, sa raccontarlo perché sa nominarlo, finanche gridarlo. TARANTO. Come ha fatto mio padre con me, come faccio io con mio figlio.. è congenito. “Tu non sarai mai sola” recita un’altra canzone un po’ più vicina, diciamo molto più autobiografica. In realtà sappiamo che mentre la cantiamo, ci sentiamo un po’ spaesati noi perché questo amore è Unione e separazione. E nella paura della separazione, nel timore che questo amore chiamato TARANTO si allontani, ci sentiamo spaesati, soli, incompresi, rabbiosi fino a guardare qualsiasi cosa ruoti intorno all’amore con sospetto. Anche l’amico che brama e freme per farci riconciliare con esso. Siamo i fidanzati e nel mercato di riparazione, Elisabetta è l’amico che vuole rinsaldare il sogni e i progetti di una vita felice insieme all’amore Taranto, una storia d’amore ancora da scrivere e la brama di noi innamorati, ci rende così giustificatamente e dannatamente poco lucidi, frenetici, smaniosi.. e paradossalmente quella smania, è la peggior nemica nell’amore. Manca poco alla fine del mercato di riparazione o forse manca ancora tanto. Manca poco perché l’amore ci rende smaniosi, manca ancora tanto perché “Penelope” non vuol tessere una coperta corta e non vuol sbagliare. Tutti i protagonisti infine sono mossi da un’unica cosa, l’amore.. un’unica parola, TARANTO. E noi saremo sempre qua, e lo sarà anche il Taranto. Papà, decimo di undici figli nato e cresciuto in via Crispi mi ha insiegnato il Taranto. E mi diceva sempre “tutto arriva a chi sa attendere” E allora Forza Taranto, alè.
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