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La Fuga di Capuano: Un tradimento che ferisce Taranto

di Rossana Sangineto

27.09.2024 11:23

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L’addio di Eziolino Capuano al Taranto ha il sapore amaro del tradimento, un indigesto voltafaccia nei confronti di una città che, malgrado tutto, lo aveva sostenuto con passione. Dopo due anni di alti e bassi, culminati con la conquista dei playoff, la sua recente fuga verso Foggia viene percepita come un atto di viltà.

Capuano non è stato solo un allenatore; per sua stessa definizione, era il "Totem". Un personaggio capace di calamitare su di sé tutta l’attenzione, grazie al suo stile irriverente e istrionico. Aveva baciato lo scudo del Taranto, promesso fedeltà eterna alla maglia e giurato amore alla città con tale trasporto ed enfasi da creare l’illusione di un legame profondo e indissolubile. Taranto, a sua volta, lo aveva accolto, difeso e sostenuto, nonostante i suoi eccessi e quelle esplosioni di carattere che spesso dividevano la piazza.

Ma quel legame si è spezzato brutalmente. Un certificato medico, dal sapore acre di scusa, ha aperto la porta a una fuga già programmata. Oggi, la città vive l’addio di Capuano come una vigliaccata. In molti lo hanno soprannominato "Schettino", richiamando alla mente l'immagine di un capitano che abbandona la nave nei momenti di crisi. Questo soprannome risuona particolarmente forte, anche perché Capuano, nel corso del suo mandato, non aveva mai smesso di difendere l’operato del presidente Massimo Giove, anche nelle fasi più critiche della gestione. Si era esposto pubblicamente, cercando goffamente di giustificare le scelte societarie e proteggere Giove dalle giuste critiche dei tifosi. Tuttavia, quando è stato il suo turno di affrontare le discutibili decisioni del presidente, Capuano non ha esitato a troncare definitivamente il rapporto.

Taranto aveva accettato il suo essere sopra le righe, le sue conferenze stampa che spesso sembravano spettacoli più che analisi calcistiche. I neologismi strampalati e le sue uscite teatrali facevano parte del personaggio che, nel bene e nel male, aveva fatto sognare. 
Ma ora, di fronte all’ipocrisia percepita, tutto questo non ha più nessun valore. La città non dimentica i baci sullo scudo e le promesse mai mantenute, e quel certificato medico è diventato simbolo di una rottura che sa di fuga.

Oggi, mentre Eziolino Capuano inizia una nuova avventura a Foggia, Taranto volta pagina, consapevole che la passione per la squadra è radicata nella sincerità e nella lealtà. 

La città dice addio a chi, dopo falsi giuramenti e promesse disattese, alla prima occasione, ha scelto di andare via.

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