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CUS JONICO, DOPO L’ANNULLAMENTO DEL DERBY PARLA IL PRESIDENTE COSENZA

03.02.2014 21:58

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“Ci spiace per il pubblico, i giocatori, i tecnici che volevano giocare. Siamo in buona fede, la strumentazione manuale era stata messa a disposizione degli arbitri”


 

Giuffrè appoggiato ai tabelloni pubblicitari, Fanelli e Leoncavallo che si sfidano in un impari gara da tre punti, il riscaldamento del Martina che diventa blando col passare del tempo e quel via-vai dal tavolo dei commissari per capire il da farsi. Istantanee di un derby, Taranto-Martina, che non c’è stato. Domani, martedì o al più tardi mercoledì, si sapranno le decisioni del giudice in base al referto arbitrale e alla dichiarazione, d’urgenza, presentata dal Cus Jonico Basket. Si poteva giocare, anche senza la strumentazione elettronica del PalaMazzola saltata sul più bello, a pochi minuti dalla palla a due. Ed invece non lo si è fatto, nonostante l’attrezzatura “manuale”, palette e segnatempo, fossero lì sul tavolo. Il giorno dopo, che è quello che precede il verdetto sull’eventuale rinvio o sul ko a tavolino, il pensiero del presidente del Cus Jonico, Sergio Cosenza va soprattutto a quella gente, quasi mille persone, che era tornata a gremire gli spalti del PalaMazzola, andata a casa in un misto di rabbia e delusione, proprio quella che pervade i sentimenti dei dirigenti, staff tecnico e giocatori cussini: “Ci dispiace per il pubblico, coloro che, sfidando la pioggia, anche da Martina, erano venuti per godersi una partita di pallacanestro, per vedere una sfida storica, il derby della provincia di Taranto in un campionato di serie B. Ed invece non hanno visto niente. Volevamo regalare un paio di ore di bel basket, ce l’avremmo messa tutta, come Martina del resto, per vincere la partita, abbandonare l’ultimo posto in classifica…e pensare che, come quasi mai quest’anno eravamo con il roster al completo. Nessuna defezione, nessun acciaccato o influenzato, sembra davvero una maledizione…”.

Impossibile però non ripercorrere quanto successo in quella frenetica mezz’ora di attesa prima dell’annullamento della partita: “Posso solo dire, come abbiamo sottolineato nella dichiarazione spontanea inviata alla Federazione e alla Lega, che siamo in totale buona fede e che abbiamo fatto di tutto perché si giocasse. La sera prima la Santa Rita aveva giocato la sua partita di Serie D (sabato contro Rutigliano, gara spostata per impraticabilità del PalaFiom, ndr) e tutto aveva funzionato alla perfezione così come durante il riscaldamento. Mentre il personale del palazzetto cercava di aggiustare i computer che comandano il tabellone e i display dei 24”, provando anche a sostituire i terminali stessi, i nostri dirigenti, ognuno per le sue competenze, da Bruno Fede (addetto agli arbitri, ndr) a Stefano Strusi e Vincenzo Valentini, hanno provveduto a fornire gli strumenti per la rilevazione manuale come da regolamento (strumentazione di riserva prevista dalle DOA 2013/14, ndr). Abbiamo trovato una sorta di muro, forse un’incomprensione con gli arbitri che chiedevano qualcosa comunque di digitale e di elettronico visibile ad entrambe le squadre. È stata una sconfitta di tutti, al di là di quelle che saranno le decisioni del giudice”.

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