La voce del tifoso / Taranto - Pomigliano 2-1. L'Orgoglio e il Riscatto di (e del) Taranto
a cura di Nicola D'Elisiis
Taranto-Pomigliano e #unomaggiotaranto. Calcio da una parte e musica (ma non solo..) dall'altra. Due eventi diversi fra loro ma che hanno rappresentato un solo ed unico obiettivo: il RISCATTO e l'ORGOGLIO di Taranto. E io partirei prima dal concertone, del Taranto ne parlo dopo. La pioggia non è bastata a scoraggiare nessuno di noi che ha presenziato al Parco Archeologico, eravamo più di 200.000 (leggasi duecentomila). Giunti a Taranto da ogni parte d'Italia: dalla Sicilia al Molise, dalla Campania all'Abruzzo e alle Marche. Tutti per il vero Primo Maggio. E desidero ringraziare pubblicamente il Comitato dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti per aver organizzato questo concertone. E' stato davvero un impegno notevole, non solo economico, che io, seppur in piccola parte, ho avuto l'enorme piacere di sostenere. Il concertone l'ho sempre accolto con entusiasmo, specialmente sotto un altro punto di vista: IL TURISMO. Taranto dev'essere visitata, perché ha tanto da offrire. Taranto deve togliersi di dosso l'etichetta di "Città avvelenata" e "capitale dell'inquinamento". Perché Taranto è storia, cultura, non solo Ilva, Eni, delinquenza e tutte quelle cose che infangano questa città martoriata. Parliamo di una città più antica di Roma. Parliamo di una città difficile, come tante d'altra parte, ma bellissima allo stesso tempo. Una città di cui sono follemente innamorato da 24 anni, da che son nato quindi. E la mia sfortuna è quella di viverci a 300 km di distanza. Se Taranto ieri si è riscattata, lo stesso si può dire (anche se non tanto a voce alta..) per il Taranto. A pochi metri dal concertone, infatti, in uno Iacovone squalificato per un turno dal Giudice Sportivo per i fatti di Marcianise il Taranto ha battuto in rimonta il Pomigliano per 2-1 con una doppietta di Alvino. Perché orgoglio e riscatto del Taranto? Perché il Taranto, sommerso dalle critiche di tifosi, addetti ai lavori e parte della stampa, nel momento più difficile e complicato del campionato ha avuto la forza e la grinta di ribaltare una partita che, in tutta onestà, avevamo dato tutti per persa a fine primo tempo. Con degli amici al termine dei primi 45 minuti ci siamo guardati in faccia e abbiamo fatto, per così dire, "cattivi pensieri". Invece no, il Taranto ha smentito tutti, ha ribaltato il match e si è ripreso addirittura il secondo posto. E qui esprimo un pensiero che ho fatto fra me e me a fine partita: chissà come mai per il secondo posto avviene sempre l'impensabile (tipo Nardò-Manfredonia 0-1) mentre per il primo è sempre tutto così banale e scontato. Come sarà domenica d'altra parte, o pensate per caso che l'Isola Liri vada a rovinare la festa della Virtus Francavilla? Alle due squadre basta 1 solo punto per raggiungere i loro rispettivi obiettivi. L'Isola Liri col pareggio evita i play-out, azzardo una cifra, al 90%. La lotta salvezza è piuttosto intricata, difficile fare pronostici. A noi però importa poco. Abbiamo riconquistato quello che era l'obiettivo della dirigenza e pertanto va tenuto stretto, in ottica ripescaggio. Sempre che la società abbia buone intenzione chiaramente. Perché quel comunicato uscito martedì, dopo le decisioni del Giudice Sportivo su Taranto-Pomigliano, non mi è piaciuto. A questa dirigenza si può rimproverare poco o nulla, i soldi sono stati messi sul bancone. Purtroppo non è bastato per vincere il campionato ma per ovvie ragioni e già tutte espresse nell'appuntamento precedente, la famosa "programmazione". La Società a fine stagione farà delle riflessioni, fa sapere tramite il comunicato di una settimana fa. Benissimo, è giusto riflettere su tante cose a bocce ferme. Sui fatti di Marcianise, sul campionato perso, su alcune scelte tecnico-tattiche che andavano fatte e che non andavano fatte. E' giusto fare un bilancio di fine anno, diciamo così. Ma a una condizione: lo si faccia in fretta e furia. Senza perdere tempo, senza rimandare questa "riunione" al mese di poi dell'anno di mai, come si suol dire. Qui c'è una tifoseria che non ne può più di passare i giorni afosi dell'estate appresso a Facebook, Twitter e altri social network in attesa della news sulla cordata interessata al Taranto, sui libri contabili e altre tarantelle di questo tipo. Ma soprattutto, non si usi la Curva Nord come pretesto per rompere il giocattolo, mollare tutto e andare via! Perché questa è una cosa alla quale non crederò MAI e che non tollero più. E mi preme precisare una cosa: sono CONTRO ogni tipo di violenza, all'esplosione del petardo domenica scorsa ho provato tanta vergogna. Tantissima. Ma cercare di disimpegnarsi per colpa di 3-4 scalmanati su 250 (quanti erano i tarantini a Marcianise) non lo accetto e non lo credo. I veri tifosi del e di Taranto non sono quei 3-4, bensì tutti quei tarantini che ieri erano presenti al concertone e che hanno sposato e realizzato una causa importantissima. Loro sì che strameritano questa benedetta Lega Pro, se non addirittura qualcosa di molto più grosso. E la dirigenza ci pensasse molto bene prima di arrivare a tragiche conclusioni e decisioni. Alla prossima e SEMPRE FORZA TARANTO!
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