Antonio Croce: 'Partite tra amici si e serie D sospesa: una cosa assurda'
L'ex attaccante del Taranto a TST: 'Sono andato via da Taranto solo per una questione di minutaggio'
DI ALESSIO PETRALLA
A Taranto ha lasciato un buon ricordo l'attaccante, attualmente in forza alla Team Altamura, Antonio Croce che, a Tutto Sport Taranto analizza il momento: "Addirittura verso il 15 giugno si potranno organizzare partite tra amici e la D non ripartirà: è una cosa ridicola che non ha senso. La nostra categoria non l'hanno proprio calcolata e questa cosa mi fa molto innervosire anche perchè se non giochiamo non percepiamo lo stipendio. Forse, molti presidenti hanno colto l'occasione per non pagare. Dovremmo essere maggiormente tutelati dall'alto".
SERIE D/H: "Il Bitonto era prima e ha meritato la vittoria anche se mancavano otto partite con il Foggia che se la poteva giocare visto anche lo scontro diretto a disposizione. Per quanto riguarda il discorso retrocessioni era tutto aperto fino a centroclassifica: dovrebbero scenderne quattro senza la possibilità di giocarsela. E' una cosa strana ma la si può anche accettare a differenza del blocco del campionato e delle partite tra amici, nel frattempo, consentite. E' tutto contraddittorio".
IL TARANTO: "Era stata costruita una squadra per vincere: non ci nascondiamo. Alcune cose non hanno funzionato ma quando si compiono degli errori bisogna capirli e cercare di non farli più. Per blasone e pubblico merita altri palcoscenici. In riva allo Ionio sono stato benissimo ma ho preso la decisione di andare via per cercare di esprimermi di più: avevo un minutaggio basso ed è stata una scelta presa con molto dispiacere. Il calcio è lavoro ma anche divertimento e quindi avevo voglia di dimostrare ancora qualcosa".
LA RIPRESA: "Tre, quattro allenamenti a settimana li ho sempre fatti poi, è ovvio che sul campo è diverso. Spero di ripartire quanto prima intanto tra qualche giorno si giocherà di nuovo nei campionati maggiori e si cercherà di capire se disputare i play off di serie C. I bollettini medici stanno migliorando ma speriamo vada tutto bene. Si è toccato il fondo e servono riforme altrimenti il calcio va a rotoli: la Lega deve aiutare le società e noi calciatori dovremmo essere più tutelati. Non è possibile stare tanti mesi senza stipendio: menomale che siamo riusciti ad avere quelle seicento euro grazie all'aic e che forse riusciremo a prendere, dei soldi dal fondo di solidarietà creato sempre da loro: abbiamo famiglia e a inizio stagione ognuno si fa dei calcoli sulla base dei contratti che a questo punto non hanno valenza. La serie D rappresenta le fondamenta del calcio in cui nascono molti atleti e perciò bisogna sostenere di più tutti. Non se ne può più".
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