Basket in Carrozzina

Miceli: "E' stato difficile lasciare la mia terra, ma non avevo scelta". Lo scudetto col Dream Team, la maglia della Nazionale e i Boys Taranto...

In esclusiva a TuttoSportTaranto.com parla Domenico Miceli, stella del Giulianova e della Nazionale e tra gli artefici dello storico scudetto del Dream Team nel 2008: "Spero di affrontare presto Taranto in serie A"

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Domenico Miceli con la canotta del GiulianovaCon la maglia del Dream Taranto uno scudetto, una coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa Vergauwen. Domenico Miceli, per gli amici "Dodo", dopo l'esperienza straordinaria con la canotta della sua città ha girato l'Italia continuando a conquistare successi e soddisfazioni, anche con la maglia della Nazionale Italiana, di cui è diventato una colonna portante.

Dodo, come stai?

E' stato un periodo intenso, tra allenamenti, emergenze neve - terremoto - esondazioni: io, con la mia squadra, il Giulianova, ho avuto davvero un inizio di 2017 senza soste. Ma va benissimo...

Ora vivi a Giulianova e sei tra i protagonisti della N.D. Team - Amicacci: raccontaci le tue esperienze sportive da quando hai lasciato, per forza di cose, la tua terra.

Sette anni fa ho lasciato la mia amata terra per continuare i miei studi e per poter continuare a giocare dopo il triste fallimento del Dream Team Taranto. Non ho avuto scelta. Dopo un anno a Cantù mi sono trasferito a Giulianova, dove gioco dal 2010. Nel frattempo ho disputato quattro europei under 22, arrivando con quel gruppo fino ad una storica qualificazione al Mondiale che abbiamo disputato ad Adana, in Turchia, nel quale ci siamo classificati come quinti. Siamo stati i primi "para-azzurrini" ad ottenere questo importante risultato. Dopo quella manifestazione, del 2013, a causa della mia classificazione, passata da 2.0 a 2.5, ho trascorso un anno ad allenarmi per riprendermi il posto nella nazionale maggiore. Ed ora eccomi qui, pronto per iniziare a lavorare per poter essere convocato per l'Europeo di quest'estate, che si disputerà a Tenerife.

Il momento più bello vissuto con la maglia della Dream Team Taranto.

La vittoria dello Scudetto del 2008, senza ombra di dubbio. Un momento indimenticabile, fuori casa, nel palazzetto della squadra più titolata d'Italia e d'Europa, con un tifo accanito che ci sosteneva sempre e comunque. Quel giorno erano più di un migliaio sugli spalti e noi eravamo gli intrusi. Alla sirena, una grande gioia e la consapevolezza di aver portato Taranto sul tetto d'Italia. Indimenticabile.

Ci sono compagni della squadra di allora con i quali sei rimasto in contatto?

Sono tanti. Brad Ness, ad esempio, mi ha detto di aver aperto una pizzeria in Australia. Ma sono in contatto anche con Audrey Carol e gli italiani Di Bennardo, Latagliata e tanti altri. 

Da qualche anno a Taranto sono nati i Boys Basket, che cercano di ripetere le vostra gesta tra mille difficoltà, soprattutto strutturali. Il tuo pensiero su questo nuovo sodalizio.

Li seguo con molto affetto. E' tornato Egidio L'Ingesso, lo storico coach, ma so anche che i problemi a livello gestionale ci sono. Un progetto tanto meraviglioso quanto fragile: il nostro sport vive di sponsor, aiuti economici e non, per far fronte a trasferte, affitti di palazzetto, rimborsi spese, etc. Spero di affrontare presto Taranto in serie A. Spero che i Boys possano riportare Taranto nel basket in carrozzina che conta: la nostra città ha dato tanto a questo sport.

La maglia della Nazionale: cosa significa per te.

La maglia azzurra è un onore che non tutti possono provare. Quando indosso quei colori, quando leggo la scritta sul petto, mi riempio di orgoglio. Giocare in Nazionale significa essere uno dei sedici migliori atleti d'Italia ed hai la possibilità di poter conoscere il mondo, altre culture e tradizioni e far vedere al mondo quanto valgono gli italiani. Tante responsabilità che non cambierei per niente al mondo.

Obiettivi per il 2017.

Con l'Amicacci play-off, coppa Italia e coppe europee: è un gruppo molto buono, possiamo fare bene. Con l'Italia, come detto, l'obiettivo è partecipare agli Europei. Sarà un anno molto divertente! Un caro saluto ai lettori di TuttoSportTaranto.com e complimenti per come trattate una disciplina a volte troppo accantonata dagli altri media come il basket in carrozzina.

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