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Melucci: «Il ridimensionamento dell'ex Ilva cominci subito dal porto»

13.05.2020 14:45

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Ormai troppa Ilva per Taranto, i livelli produttivi, la prospettiva tecnologico-industriale e i comportamenti verso la città, i lavoratori e l'indotto non giustificano affatto la riserva di tutti quegli spazi a terra e a mare per lo stabilimento siderurgico.

È quanto emerge da numerosi incontri tenuti dall'Amministrazione comunale negli scorsi giorni con gli altri Enti locali ed i comparti produttivi ionici e dalle loro sollecitazioni ormai ricorrenti sul punto.

Per tale motivo, il Sindaco Rinaldo Melucci ha scritto ieri al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio Sergio Prete, richiedendo aggiornamenti sulla rivisitazione delle vaste concessioni di banchine e infrastrutture assegnate in esclusiva allo stabilimento siderurgico.

L’Ente civico aveva, già nei mesi scorsi, formulato all'Autorithy portuale l'istanza di avviare uno studio formale ed oggettivo, che valutasse l'indice di utilizzo dei citati moli e calcolasse quanto gettito pubblico e quanta competitività il sistema economico territoriale perde ogni anno a causa di questi spazi sottratti ad iniziative commerciali e turistiche, certamente più sostenibili.

«Oggi appare evidente che ArcelorMittal abbia solo due interessi a non mollare ancora la presa su Taranto - il pensiero del primo cittadino ionico -, le quote di mercato che non vuole cedere ai concorrenti europei in questa congiuntura assai negativa e la poderosa piattaforma logistica costituita dal nostro porto. Se non si impegna finalmente per Taranto, faremo comprendere al gruppo franco-indiano che queste positività non sono affatto acquisite. Lo stabilimento deve ormai arretrare dal tessuto urbano, per questioni sanitarie, ambientali e persino economiche. Si inizi con il liberare il porto per le nostre PMI e le nostre energie».

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