Libera nos a Malo!

Probabilmente molti di voi non si ricorderanno di questo meraviglioso brano di Luciano Ligabue: Libera nos a malo;
Però il mio male qual è?

La risposta a questa domanda è semplice: il nostro male è amare questa squadra. 

Liberaci dai mali è la stessa frase che tutta Taranto sta invocando alla Covisoc. Un grido di disperazione per dire basta a tutto questo.

Ripercorrendo le tappe di questa settimana ancor più convulsa, Giove annuncia il passaggio delle quote a Zerbo a titolo gratuito. 

Anche qui tutti noi tifosi ci sentiamo un pò confusi: le richieste a tutti i precedenti papabili acquirenti erano esorbitanti; ad un tratto Giove diventa magnanimo e addirittura regala la società. Ognuno si faccia la sua idea ma restiamo quantomeno perplessi sul perché di questa scelta.

Capitolo Zerbo: la presentazione non è stata delle migliori alla tifoseria; la tifoseria ha già espresso il suo parere unanime: noi Zerbo non lo vogliamo! Anzi l'invito è quello di andar via prima ancora di firmare il cosiddetto atto di acquisizione.
Anche il modus operandi della denuncia facile ha inasprito ancor di più degli animi notevolmente agitati per non dire incazzati. Non è il Messia che speravamo arrivasse. 
Un quesito al Presidente della Fondazione Taras: il tempo di dormire è finito? Già con la questione Campbell ci si è bruciati la fiducia. Quali erano questi investitori segreti? Se ci siete battete un colpo. Meritiamo delle spiegazioni. La piazza non ve lo perdonerà mai.

Il 7-0 contro il Picerno è solo l'ultima delle umiliazioni; anzi è diventato tutto così marginale dentro il campo che non importa più a nessuno. Quello che importa a sentir i pareri del popolo rossoblu è che la Covisoc esprima il suo parere negativo e che i nostri colori possano rinascere come la Fenice cancellando i personaggi appartenenti al passato. Una ventata d'aria fresca che segnerebbe un nuovo inizio.

Quella di Venerdì è stata la nostra ultima partita dell'anno? Premettendo che la Covisoc ancora debba esprimersi, anche in caso negativo ci sono vari passaggi da effettuare: va interpellata la FIGC che a sua volta si interfaccia con la Procura Federale. È ancora un'eutanasia lunga e non ci resta che aspettare e sperare il giorno della liberazione.