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COLPA DI ALFREDO / GENITORI, I VOSTRI FIGLI NON SONO SEMPRE PICCOLI "MESSI"

14.01.2014 18:00

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Ok, si riparte. Anno nuovo, problemi vecchi...


 

Oggi voglio parlare di due questioni: la prima riguarda i genitori nella crescita calcistica dei figli. Orbene, è ormai certezza acquisita che spesso e volentieri i genitori siano la causa principale del fallimento calcistico dei loro figli, come è altrettanto certo che gli stessi sono la causa principale del distacco degli stessi dall'attività sportiva. Questo succede perché molti genitori nel figlio ripongono tutte le proprie aspettative deluse, non appena il ginecologo dichiara l'esistenza di un figlio maschio ecco già il nuovo Messi. Ovviamente di Messi o chi per lui ne nasce uno ogni 10mila bambini ed allora impariamo che la prima regola è la crescita dell'uomo e lo sport è 'conditio sine qua non', perché tale processo sia il più armonioso possibile.

Lo sport è crescita fisica e mentale, aiuta a socializzare, a gestire le vittorie ed anche le sconfitte... già le sconfitte, che possono anche essere l'esclusione da una formazione o un provino andato male. Bene, queste botte psicologiche insegnano che la vita non è solo vittorie o richieste esaudite , pertanto quand'anche fosse vero non forniamo ai nostri figli l'alibi, come "il mister non capisce nulla", oppure "non dar retta, li son tutti raccomandati". Non lo aiutiamo a metabolizzare la delusione ma solo a credere che anche se mi impegno le regole della vita sono altre.

Sin qui parliamo dei genitori, ma ora la stoccata passa alle società che si stanno un tantino nascondendo dietro il genitore è il male dei nostri figli... beh, credo che spesso noi addetti di danni ne facciamo tanto e sicuramente l'avvento delle scuole calcio del calcio a pagamento è il male peggiore. Perché spesso ci si avvale di collaboratori che di danni ne compiono parecchi e non parlo dell'aspetto tecnico ma formativo caratteriale, ma chiaramente se un professionista costa 500 euro ed un amico di un amico viene a 50 euro, chi prendo? Oppure abbiamo il coraggio di dire le verità e non le mezze verità perché la gente non è stupida , allora: "tuo figlio va nel gruppo B e non A perché non è pronto". Ok, non viene più: ho perso 40 euro al mese ma ho reso un servizio e sono stato chiaro. Tuo figlio ha le potenzialità per stare nel gruppo A ma di fatto non gioca mai, ho cavalcato l'illusione del genitore e fatto un danno al giovane in erba ma ho conservato le 40 euro almeno per tre mesi sino a che il bluff è scoperto. Tizio gioca perché più pronto... ed il papà ha pagato l'iscrizione ai campionatii: allora meno ipocrisia ed aiutiamoci, tecnici, societàe genitori a crescere i nostri figli nella convinzione che il calcio è bellissimo gli aiuta nella crescita che se dovessero avere la fortuna e bravura non esiste raccomandazione che tenga a calcio ci giochi uguale ma diciamogli pure che non sempre vince il migliore, gioca il più forte allena il più preparato.

Argomento Taranto: portiere Marani. Si può distruggere un ragazzino in una partita giocata malissimo dove gli over non sembravano nemmeno giocatori di Promozione con l'aggravante di prendere fior di soldi e farti un favore nel correre? Sono sempre stato tacciato di difendere troppo gli under, io li considero un male , come regola, necessario ma guai a chi ne distrugge i sogni o peggio ancora nasconde la propria pochezza dietro un ragazzino. Squadra costruita male che ha il miglior giocatore, Ciarcià , fuori ruolo ma necessario, che ha una difesa male assortita con nessun giocatore rapido, ha un parco under modesto e, fortunatamente, un grosso allenatore che con un gioco non bello ma utile ne limita i danni ed affidandosi alla buona vena di qualche big vince le partite magari anche il campionato. Ma non parlatemi di squadra costruita per vincere dove manca il portiere. Il portiere under è una scelta ma presuppone una difesa o meglio una fase difensiva con 8 over superlativa. Lasciamo ai ragazzi la possibilità di sbagliare e fischiamo chi dovremmo fischiare e credetemi non è nel rettangolo di gioco e forse nemmeno in società ma in chi ha reso questa città cosi povera da non poter primeggiare come investimenti nemmeno in D.

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