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LEGA PRO GIR. C: stravince il Lecce. Matera, Foggia e Juve Stabia inseguono. Il Taranto “esce dal guscio” e dalla zona rossa

a cura di Maria Grassi

11.12.2016 19:30

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Pare proprio sia giunto il cambio di rotta che si attendeva con trepidazione da parte del Taranto, un mutamento che può far bene non solo a livello di classifica ma soprattutto da un punto di vista psicologico date anche le sfide difficili che la formazione ionica dovrà affrontare prima della sosta contro tre compagini situate nell’area alta: Juve Stabia, Matera e Cosenza. I rossoblù comunque devono necessariamente tralasciare tutto ciò che è avvenuto in precedenza, cercando di mantenere la costanza dimostrata nelle ultime due gare in cui hanno conquistato sei punti davvero fondamentali i quali hanno dato la possibilità di abbandonare la zona rossa. Questa volta la vittima è stata la Vibonese che al “Luigi Razza” di Vibo Valentia si è lasciata completamente sorpassare dagli ospiti rivelandosi viva solo nei minuti iniziali fino al colpo del primo gol ricevuto e non digerito. I ragazzi di Prosperi sono stati dopo la marcatura di Magnaghi, a cui è seguita nella ripresa quella di Viola, i protagonisti del match con un possesso palla incessante il quale ha creato diversi problemi  ai padroni di casa.

Bel successo del Lecce che cala il tris alla Paganese e fa gioire nuovamente il “Via del Mare” dopo due mesi. Non è stata però una partita semplice per i leccesi che hanno lottato in campo con un avversario ostico, difatti i biancocelesti non si sono arresi alla forza dei giallorossi tentando fino alla fine di recuperare il risultato. Adesso il gruppo di Paladino guarda dall’alto i propri rivali e attende lo scontro diretto tra Matera e Juve Stabia che sarà recuperato martedì. Le due inseguitrici appena citate trionfano, vanno entrambe a quota 35 sconfiggendo rispettivamente Monopoli e Akragas. Gli uomini di Auteri hanno vinto meritatamente questo incontro, dominando sui biancoverdi che incassano la quarta disfatta consecutiva tra le proprie mura amiche mentre le vespe di Castellamare di Stabia hanno superato gli agrigentini a seguito di una lotta sterile che condanna questi ultimi alla zona play out.

È avvenuto di tutto nella gara tra Melfi e Foggia che si tinge di rossonero sebbene la buona prestazione della troupe di Bitetto un po’ sfortunata. Gli eventi si registrano dopo l’intervallo con l’espulsione di un giocatore gialloverde, successivo autogol da parte degli stessi e pareggio immediato dei locali. I lucani però perdono l’occasione del vantaggio, lambendo il palo sul penalty concesso e subendo così il ko finale dai ragazzi di Stroppa che incassano il bottino. Prosegue il cammino del Cosenza che all’85’ trova il gol della vittoria su rigore dopo una buona lettura difensiva da parte del Messina. Nonostante la supremazia e la superiorità tattica dei rossoblù, i giallorossi hanno saputo tener testa agli antagonisti imbastendo una buona manovra ma un’ingenua disattenzione ha fatto crollare il muro costruito nel tempo precedente. La sfida diretta tra Virtus Francavilla e Fondi è terminata 1-1, un pari che tutto sommato gratifica entrambe. L’equilibrio è stata la caratteristica peculiare di questo match anche se rimane un po’ di rammarico per i biancoazzurri raggiunti dai rossoblù solo agli sgoccioli dei 90’.

Non va oltre lo 0-0 la Fidelis Andria sul manto erboso del “Granillo” contro la Reggina relegata in penultima posizione a quota 15 con Vibonese e Messina. Gli amaranto hanno messo in scena il solito gioco con convincente, senza tener conto di un avversario non al top che proprio allo scadere si è fatto sfuggire la marcatura dell’eventuale colpaccio. Passo falso del Catania che cade dopo tre turni e lo fa nel fondamentale derby con il Siracusa. Ha molto da rimproverarsi la formazione di Rigoli dopo essersi rivelata sterile in zona offensiva mentre gli azzurri con cuore e sudore sono arrivati ad un trionfo che mancava da 64 anni. Casertana e Catanzaro si dividono la posta in palio in una sfida alquanto tediosa. Non cambia nulla a livello di classifica ma resta solo l’amarezza per i falchetti in quanto avrebbero potuto ottenere qualcosa in più per via della giornata sottotono delle aquile.      

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