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Raduno AIA di Taranto, un'occasione per crescere

a cura di Fabrizio Izzo

12.10.2015 13:00

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Si è tenuto, il 10 ottobre presso la struttura del Corpo Forestale dello Stato a Martina Franca, il 15° raduno provinciale per arbitri ed osservatori per la stagione 2015/16, organizzato dalla Sezione AIA di Taranto in collaborazione con la Delegazione Provinciale LND di Taranto. Sono intervenuti: il Presidente del CRA (Comitato Regionale Arbitri) della Puglia Giovanni di Savino, il Segretario della delegazione provinciale della FIGC Antonio De Tuglie, Maurizio Gialluisi Componente del Comitato Nazionale AIA e Vito Albanese componente del settore tecnico dell’AIA.

Il presidente della sezione di Taranto, Gianfranco Di Leo, ha aperto il raduno ringraziando tutti gli ospiti intervenuti, ripercorrendo in poche frasi la stagione precedente, evidenziando quanto sia alta la qualità delle giacchette nere di Taranto e sottolineando che i risultati sono stati raggiunti grazie ad un più approfondito piano didattico con il supporto di immagini, con una preparazione atletica più appropriata e con test fisici più frequenti per meglio monitorizzare le doti atletiche degli arbitri. A seguire gli interventi degli ospiti.

Il Signor De Tuglie ha considerato la stagione scorsa piuttosto positiva auspicandosi che i contatti tra l’AIA, la FIGC e le Società di calcio siano più frequenti, sempre più collaborativi, evitando, in alcuni casi, prese di posizione che non facilitano i rapporti.

Il signor Albanese ha mostrato come il settore tecnico dell’AIA, con a capo l’ex arbitro Trentalange, sia stato di grande aiuto per la formazione e la crescita delle nuove leve perché ha agito nello specifico delle problematiche.

L’utilizzo delle immagini dei campionati professionistici è risultato di grande aiuto nella discussione della casistica calcistica arbitrale e nella comprensione delle nuove regole.

Il signor Di Savino ha messo in risalto la figura dell’arbitro in quanto uomo, capace di fare delle cose buone ma anche di sbagliare, alla stessa stregua di un bravo calciatore. L’errore deve essere messo in preventivo considerate le molteplici decisioni prese in pochi istanti e i calciatori devono accettarlo creando i presupposti, in campo, affinché l’arbitro possa condurre la gara nel migliore dei modi con serenità, ma non succede sempre. Ha indicato come la disciplina arbitrale sia di gran lunga più incisiva rispetto a quella dei calciatori, facendo notare come gli arbitri vengano fermati se sbagliano una partita e come invece i calciatori, pur sbagliando, la domenica successiva sono 

sempre tra gli undici. Intransigente sulla violenza, stoppare, sospendere tutte le gare al primo accenno. Ha concluso sottolineando la credibilità della classe arbitrale.

In ultimo l’intervento del Signor Gialluisi che ha iniziato complimentandosi con la sezione di Taranto per l’assiduità dei raduni, considerando che non sono obbligatori, che denota ormai una forma standardizzata e vincente di gestione tecnica e organizzativa. Migliorarsi deve essere l’obiettivo primario e, con un lavoro specifico e all’avanguardia, sicuramente i risultati ci saranno. Ha chiuso definendo l’AIA un’ organizzazione, unica al mondo, complessa e quasi perfetta dove la meritocrazia esiste, la Puglia è la prima regione in Italia e dove si sta facendo un lavoro eccezionale.

Raduno costruttivo dove sono stati trattati argomenti di interesse sportivo ma anche umano, un incontro dove l’opportunità di avere una base conoscitiva e un confronto da parte di tutte le società di calcio (presenti solo in tre) e le testate giornalistiche è stato trascurato. Ritengo che la quasi totale assenza delle numerose società della provincia, di qualsiasi categoria, sia stato un autogol e la dimostrazione pratica della scarsa volontà delle stesse di crescere e migliorarsi. Per la carta stampata noi di Tutto Sport Taranto c’eravamo e abbiamo colto l’occasione per conoscere, capire e imparare, anche questo è calcio.

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