BOSCO: "MERITAVO UN'ALTRA POSSIBILITA'"
L'ex tecnico del Grottaglie, in una conferenza stampa, ha analizzato i motivi del suo esonero senza peli sulla lingua
Alberto Bosco, da diverse ore ormai, non è più l'allenatore del Grottaglie. Dopo un inizio strepitoso, i risultati non sono più arrivati e non certo per esclusiva colpa del tecnico che ha voluto analizzare i motivi del suo esonero in una conferenza stampa tenutasi stamattina presso il ristorante "Nautilus" di Taranto, nella quale sono emersi diversi importanti elementi.
Il tecnico ha esordito dall'analisi dell'ultimo match con il Progreditur Marcianise: "Per sessanta minuti abbiamo tenuto testa alla capolista, anche se probabilmente avremmo perso 1-0 come in altre occasioni. Lo spogliatoio non era contro il mister, altrimenti avremmo perso malamente anche allo Iacovone, dove abbiamo disputato una grande partita".
Bosco, poi, ricorda come è partita l'avventura grottagliese e la sua evoluzione: "Quest'estate ho accettato la proposta del presidente D'Amicis, con il quale ho sposato il progetto di giocare il campionato di Eccellenza con una squadra giovane, anche se mi è stato detto sin da subito che non c'era un centesimo e che, se un domani qualcosa fosse entrato, allora si sarebbe intervenuto per rinforzare la squadra. Poi è arrivato il ripescaggio ed il massimo dirigente ha confermato la fiducia nei miei confronti, anche se da quel momento, forse, Alberto Bosco non era per qualcuno a Grottaglie all'altezza di un campionato di serie D. Mi sono trovato così catapultato in una squadra in quinta serie, senza società e con i magazzinieri che avanzavano addirittura stipendi arretrati. Così ho chiesto l'aiuto all'avvocato Marrone, che ha ingaggiato diversi calciatori che però avevano la prospettiva di andare via a dicembre. Nelle ultime settimane, poi, sono arrivati la telenovelas Picchierri e continui tentativi di destabilizzare l'ambiente".
L'allontanamento è arrivato dopo sconfitte arrivate contro autentiche corazzate: "Sono un allenatore di 34 anni alla prima esperienza in serie D. Voi che fate? Mi esonerate prima di dicembre, prima di una partita decisiva contro il Real Metapontino. Sarei stato io ad andarmene se con i lucani avessimo anche solo pareggiato. Ecco il trattamento ricevuto da chi ho avvicinato io al Grottaglie... Sono accadute anche diverse cose dal punto di vista tecnico, sono questioni mie anche se probabilmente sono stato doppiamente fesso sotto certi aspetti".
Il rapporto con D'Amicis? "Il presidente è stata l'unica persona che mi ha difeso fino all'ultimo. Quando si è fatto il comunicato stampa del dopo Taranto, mi ha riferito che fosse dipeso solo da lui avrebbe confermato la fiducia anche fino alla fine del campionato. Ma in società c'è chi mette più soldi ed alla fine questo ha prevalso".
Il tecnico, poi, spiega un episodio che, a suo modo di vedere, ha inciso sul suo esonero: "Sanna è un ragazzo vivace, che si carica di tanta responsabilità, forse perchè la vita l'ha messo sempre davanti alla responsabilità. C'era una punizione che doveva tirare Manzella, ma che ha deciso di tirare lui e lo ha fatto mandando la sfera vicino ai cartelloni pubblicitari. La sua "cazzata" ci è costato il capovolgimento di fronte, l'espulsione di Maraglino e la debacle finale. Quest'episodio, che puo' accadere ovunque, è stato interpretato come una mia mancanza di polso all'interno dello spogliatoio, invece non era così. Ma è un'interpretazione che ha fatto comodo a tanti".
Bosco rimpiange di non aver potuto affrontare la gara successiva contro una diretta avversaria: "Ora con Pettinicchio, arriva il nuovo allenatore, arrivano i rinforzi, arriva il salvatore della patria. Ma perchè non si è aspettato fino a dicembre, quando si dovevano affrontare squadre alla nostra portata? Avrei voluto avere un'ulteriore chance: qualcuno potrebbe dire, dopo sei sconfitte, è già tanto che non ti abbiano mandato via prima. La realtà è che contro le dirette avversarie abbiamo sempre fatto punti. Le cose sono andate male da dopo la partita col Gelbison. Purtroppo rimpiango quella partita: se non avessimo perso, tante cose sarebbero andate in maniera diversa".
Infine, sulla campagna acquisti: "Sui rinforzi, con tutto il rispetto per Prete e Fumai, non potevo aspettare calciatori che si riprenderanno tra un mese almeno perchè attualmente si stanno allenando da soli. Anche Salvestroni stesso, che si allenava a Gavorrano, non era al top: è andato a Massafra con la promessa di venire da noi a dicembre. La maggior parte era dei calciatori era dalla parte del sottoscritto, volevano darmi una possibilità in più. D'altra parte, ho fatto tanto anche io per loro..."
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