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La Parrocchia dello Spirito Santo festeggia i suoi primi cinquant'anni

06.10.2017 12:40

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I cinquanta anni di vita di una Parrocchia raccontano anche i 50 anni di vita del territorio che la ha accolta. Lustri che parlano della nascita del quartiere, di aggregazioni famigliari, di nuove strutture. Tutto ciò è oggi la storia della Parrocchia dello Spirito Santo che, nel quartiere Taranto 2, festeggia i 50 anni di vita.

Sabato 7 ottobre alle ore 18.00 si terrà l’apertura della Porta Giubilare per concessione del Santo Padre. Chiunque la varcherà dal 7 ottobre 2017 al 7 ottobre 2018 otterrà l’indulgenza plenaria per sé e per i propri defunti. A seguire si terrà la celebrazione solenne, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita mons. Filippo Santoro.

La storia della parrocchia dello Spirito Santo è ricca di date importanti, di avvenimenti che  ne hanno permesso la realizzazione.

Il 7 ottobre 1967 mons. Guglielmo Motolese, arcivescovo di Taranto, fondò la Parrocchia dello Spirito Santo e la affidò alla cura pastorale del giovane sacerdote don Franco Costantini.

Il primo nucleo di preghiera si radunò nel 1944, grazie al cappellano capo della Marina  Militare mons. Nicola Ferrero, che aiutò la popolazione locale a radunarsi in preghiera facendo utilizzare, in concessione, un piccolo deposito della Marina che diventò in seguito la prima chiesetta.

L’aiuto determinante arrivò da mons. Michele Traversa, che negli anni 1944-67 aiutò la prima e piccola comunità della zona, pregando nella case delle famiglie del posto. Erano gli anni del dopoguerra, della ricostruzione, del nuovo futuro. 

Molti aneddoti di quegli anni, molte storie, molte testimonianze sono state raccontate al parroco don Martino Mastrovito, che realizzerà una serie di iniziative per celebrare la fondazione della Parrocchia. Qui di seguito alcuni ricordi della professoressa Liliana Pasquali, testimone di questo lungo periodo.

“ … eravamo negli anni ’50 circa e la zona ove attualmente insiste la chiesa dedicata allo Spirito Santo (quella chiamata Rione Toscano), era abitata da famiglie di artigiani e da persone che oltre alla casa avevano il loro piccolo pezzo di terra ove coltivavano verdure ed altro per il loro bisogno alimentare. C’erano diverse masserie e dopo la fine della guerra del 40-45, c’era un gran fervore per la costruzione di strutture militari della Marina.

Un cappellano della Marina Militare, mons. Alfredo Ferrero, originario di Venezia, durante la sua permanenza a Taranto insieme alla sua nave, dopo aver svolto la sua azione pastorale presso la chiesa del Carmine per seguire la G. S. (Gioventù Studentesca dell’A. C.), ebbe modo di venire a conoscenza della zona di cui stiamo parlando.

Probabilmente illuminato dallo Spirito Santo, ebbe l’intuizione di creare un motivo di aggregazione e decise di celebrare la Santa Messa a beneficio degli abitanti locali. La stessa veniva celebrata nelle abitazioni degli abitanti, in seguito in un locale adibito a deposito di attrezzi dagli operai impegnati dalla Marina per la costruzione delle strutture militari.

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