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DI LAURO DOCET / AH, COME GIOCA CLEMENTE...

17.09.2013 13:48

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Il pescatore di perle, alias Giampiero Clemente da Palermo, con il Mariano Keller ha raccolto una perla dal valore inestimabile rischiando di far crollare l'Erasmo Iacovone dove non si vedevano scene di così forte esultanza dai tempi di Dionigi


Questa perla di una luminosità speciale è partita dal suo piede e come un laser ha scavalcato la barriera ed ha terminato la corsa nell'unico spazio dove il fortissimo portiere avversario non poteva arrivarci.

E' accaduto tutto al 92' nell'ultima azione utile per vincere una partita la cui vittoria alla fine è stata meritatissima. E questo è un altro fattore che aumenta ancora il valore del gesto del numero 10 tarantino che è rimasto freddo nell'esecuzione come solo i grandi campioni sanno fare.
Giampiero delizia le platee in cui gioca da almeno 15 anni senza essere riuscito ad arrivare alle categorie d'elite che hanno perso l'occasione di arricchirsi di un personaggio che avrebbe potuto infiammare i più alti palcoscenici nazionali.
Lui non è solo un ottimo giocatore, a mio avviso appartiene alla categoria dei campioni un passo sotto a quella dei fuoriclasse.
I campioni hanno caratteristiche specifiche che gli ottimi giocatori non hanno e cioè il fatto che le loro giocate non sono mai dettate dalla casualità ma rientrano in un solco di prestazioni in cui emergono qualità tecniche che portano a compiere gesti cercati e ripetuti nel tempo.
Non può essere un caso che da quando è diventato professionista abbia sfornato sempre colpi eccezionali diventando un simbolo per intere generazioni di tifosi.
A Benevento la curva ha fatto di tutto quest'anno per convincere la dirigenza a riprendere Clemente ma la società ha glissato ritenendolo troppo in alto con gli anni. Ma un brevilineo come lui con il bagaglio tecnico che si ritrova può ripercorrere anche se in categorie inferiori le orme dei longevi Di Natale, Del Piero, Totti e giocare fino a toccare quasi la quarantina.
Del resto si è presentato in ritiro con un fisico asciuttissimo ed ora che sta entrando in forma come il resto della squadra sta dimostrando di essere uno dei più in palla anche dal punto di vista della corsa.
Va dato merito a Maiuri che meglio tardi che mai si è reso conto che il suo ruolo non può essere che quello del trequartista centrale, qualche metro dietro il centravanti alto con cui spesso si cerca e di cui sfrutta le sponde.
Coppia bella e concreta quella composta da Balistreri e Clemente già ampiamente collaudata due anni fa in un campionato vinto insieme in quel di Perugia.
Che dire di più? Le strade del pescatore di perle e quelle del Taranto dovevano incrociarsi già tre campionati fa, ma il dannosissimo D'Addario mise lo stop all'operazione che avrebbe potuto forse permettere al Taranto di Dionigi con un Clemente nel motore di vincere il campionato nonostante le penalizzazioni, ma la storia ha voluto diversamente, forse ritardando di un paio d'anni quello che poteva essere.
Ora speriamo che il mister abbia capito che col risultato in bilico non puoi mai fare a meno dei colpi di questo campione che possono arrivare in qualunque momento della partita.
E speriamo pure di non vederelo mai più decentrato in quella zona del campo a fare l'attaccante di sinistra, ruolo in cui era stata ingabbiato in parecchie altre circostanze.
La sua umiltà non gli ha dato modo di protestare ma l'evidenza delle sue giocate fatte partendo dall'attuale collocazione dietro il centravanti hanno spero definitivamente cancellato ogni dubbio circa la sua posizione in campo.

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