IT'S MUSIC / "THE WEIGHT OF YOUR LOVE" - THE EDITORS

E' arrivato finalmente anche il loro momento in Italia, che oltre a vederli costantemente in rotazione su radio e TV, li ha visti ospiti perfino di una puntata di X-Factor - per loro forse non proprio un piacere, ma a mio avviso una mossa necessaria per entrare nel belpaese - ma chi sono in realtà gli Editors?

La band nasce a Birmingham, la seconda realtà inglese per popolazione, oltre dieci anni fa, e inizia a farsi conoscere ai più con un sound Indie rock e alternative tipicamente british, in particolar modo col secondo album "An End Has A Start", che diventa in breve tempo disco di platino in UK portando la band all'attenzione dei media. La consacrazione a livello internazionale avviene però solo di recente, quando a Luglio di quest’anno la band pubblica " The Weight Of Your Love". L'album anticipato dal singolo tormentone " A Ton Of Love " brano rock ma allo stesso tempo molto orecchiabile, convince da subito e trascina il disco nelle top ten di mezza Europa, dall’Inghilterra al Belgio, alla Germania, all'Olanda, fino a scalare anche le classifiche del nostro Paese. Non è facile unire e contrapporre le influenze New Wave che avvolgono lo stile canoro del leader Tom Smith - che a mio parere si ispira a David Bowie - ad un suono che spazia dal rock moderno ad un sound anni ottanta, revival che tanto va di moda oggi, ma gli Editors dimostrano di saper fare di più e di non essere musicalmente parlando dei modaioli, anzi l'approccio malinconico di brani come " The Weight " e il singolo estratto la scorsa settimana " Honesty ", svelano il lato più introverso della band nonché le loro buone doti da compositori. Come detto, il presente è un album diverso e delicato, in pezzi come " Nothing " le chitarre e il basso lasciano saggiamente spazio agli archi mentre in "Formaldehyde" le basi vocali mai scontate di Tom Smith si alternano con controvoci che calzano egregiamente con l'intero stile sonoro. Nel complesso " The Weight Of Your Love" è un disco al quale si può rimproverare ben poco e ha il merito di poter interagire con un pubblico vario in funzione proprio di un sound che non pone barriere definite, non è difatti un disco rock per il nostro modo di concepire lo stesso, ma non è tantomeno un album pop, è essenzialmente un disco di musica composta con maturità e criterio e con l'unico collante identificabile in una stesura dei brani tendenzialmente Indie, genere che ormai va per la maggiore in buona parte dell'Europa e che vede i nostri tra i protagonisti della scena. Consiglio vivamente un comodo e rilassante ascolto a tutti.

Voto: 8