Un anno di Taranto Rugby
I risultati, considerate le ataviche difficoltà organizzative e strutturali sono da definirsi decisamente positivi
In questo periodo, a fine stagione è tempo di tirare le somme dei risultati ottenuti, ma anche di programmare la stagione successiva.
I risultati, considerate le ataviche difficoltà organizzative e strutturali sono da definirsi decisamente positivi, sebbene non si è raggiunti grossi traguardi.
Avanzare, sostenere e continuare ad avanzare, questi i principi fondamentali nel gioco del rugby. Gli stessi che sono stati perseguiti nell'attuale stagione agonistica. L'ASD Taranto Rugby, che da anni si occupa dei settori giovanili del rugby a Taranto, si è ritrovata a “combattere” per ritagliarsi uno spazio fra i tanti sport e sportivi tarantini, o presunti tali, spesso irriverenti nei confronti di chi, con sacrifici e passione, mantiene accesa la fiammella del rugby ionico anche con impiego di risorse personali.
Il rugby, nonostante l’apparente brutalità, è uno sport che unisce, è uno sport che forma, sia dentro che fuori e questa la caratteristica che lo rende lo sport più bello al mondo, poiché i principi morali che si cercano d'insegnare rimangono dentro ogni “rugbista” provetto o professionista che sia.
Delle difficoltà che si incontrano a queste latitudini di avvicinare giovani a questo sport abbiamo già detto eppure, dati alla mano, il Taranto Rugby, da anni partecipa, ottenendo risultati, nelle categorie Under 16,14,12 e quest'anno anche Under 8 con un incremento crescente del numero degli iscritti. Senza retorica, ma vedere un pargolo che gioca a rugby mette allegria, vederli poi lottare su quella palla con il sorriso sulle labbra, rincorrerla e darsi da fare per portarla al di la di quella linea fa capire che non è importante l’obiettivo finale fine a se stesso, ma come ci si arriva, con l’aiuto di tutti. E' questa, sicuramente, la forza e lo spirito giusto con cui affrontare tutte le difficoltà che si presenteranno sul loro cammino di vita. L’auspicio è che li possano affrontare come in un campo da rugby: con il sorriso, la determinazione, la tenacia, e soprattutto l’amicizia che il rugby insegna, di qualsiasi categoria, classe, etnia, provenienza, e sesso si faccia parte.
Registi e protagonisti di gare entusiasmanti sono loro bozzoli di rugbysti che solo il tempo potrà giudicare. Noi dobbiamo solo continuare a credere in loro; un doveroso ringraziamento quindi và ai giovani atleti in erba che, partita dopo partita, hanno portato e continueranno a farlo, con onore, i colori di Taranto.
Marcello Val
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