La voce del Tifoso

Lega Pro o serie D? Il tifoso sia libero di tifare come meglio crede...

di Nicola D'Elisiis

24.08.2015 19:31

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La Curva Nord del TarantoSi chiudono molti ombrelloni sulle spiagge, il "dovere" torna a bussare alle nostre porte e il campionato di calcio di massima serie riparte. Piano piano si ritorna alla vita di tutti i giorni, alla NORMALITÀ. Già...NORMALITÀ, che da noi a Taranto è cosa piuttosto rara. La NORMALITÀ di avere un Presidente che al termine degli ultimi 90 minuti di gioco promette mari e monti fra conferme di calciatori e staff tecnico e, soprattutto, domanda di ripescaggio in Lega PRO. Salvo poi rimangiarsi tutto quanto 84 ore dopo e lasciando la baracca in mare e in piena tempesta.
Uno "Schettino" insomma. 
La NORMALITÀ di avere una società e un presidente per ALMENO 3-4 anni di fila. La NORMALITÀ di avere una misera bozza di squadra (al 60% anche) per la fine di Luglio e in ritiro pre-campionato. La NORMALITÀ di parlare col vicino d'ombrellone al mare di calciomercato e non di cordate, imprenditori disposti a trattare, "conditio sine qua non" e via discorrendo. La NORMALITÀ di una trattativa societaria che in genere può durare 2-3-4 massimo 7-8 giorni. A Genova, sponda Sampdoriana ad esempio, Ferrero e Garrone hanno trovato l'accordo in ORE addirittura. Ma parliamo di serie A, vero anche questo.  Insomma una serie di concause che stanno portando il Taranto a disputare il suo quarto campionato consecutivo in serie D. Record negativo, che ha letteralmente buttato a terra quasi un'intera tifoseria. La NORMALITÀ non alberga a Taranto ma nemmeno nella FIGC. Specie quando ti chiede un "pizzo" di 500.000€ per essere ripescato in Lega PRO. La NORMALITÀ in FIGC viene a mancare quando quest'ultima riduce il format della Lega PRO da 60 a 54 squadre, quando le NOIF (norme organizzative interne della FIGC) impongono la Lega PRO a 60 squadre per la stagione calcistica 2015/2016. Ma la NORMALITÀ in FIGC viene a mancare pure quando c'è da punire una società e il Presidente di quella società che ha alterato 6 partite pur di non retrocedere in terza serie. Risultato? Catania in serie C e una penalizzazione di 12 punti in classifica. Troppo poco, il patteggiamento da parte di Pulvirenti ha fatto la sua parte (E DIREI!! LE INTERCETTAZIONI QUELLE SONO. CHIARE, LIMPIDE E CRISTALLINE!!).  E che dire della VIGOR LAMEZIA, deferita per RESPONSABILITÀ DIRETTA e punita con una semplice penalizzazione in classifica?? Le solite cose all'italiana insomma, non vale la pena manco più meravigliarsi ed incavolarsi. Ne sono successe talmente tante, tornando a Taranto, che sembra passato un anno dal gol di Genchi a Sestri Levante, del momentaneo 1-0. E qui mi allaccio al calcio giocato, è anche giusto parlare un po' di calciomercato e calcio d'Agosto. Sono contento del ritorno di Francesco Montervino come direttore sportivo, scelto da Zelatore e Bongiovanni sui quali tornerò dopo. L'anno scorso il nostro DS è stato capace di costruire un grande Taranto con pochi soldi e nonostante un ritardo notevole, tant'è che quest'anno siamo leggermente in anticipo rispetto a 365 giorni fa. Le conferme di 2 pilastri della difesa come Ibojo e Pambianchi e di bomber Genchi mi fanno ben sperare. La squadra ovviamente è ancora incompleta, ancora un cantiere e a mio parere l'1-4 di venerdì in amichevole con la Paganese non deve destare preoccupazioni. Anzi, questa sconfitta deve servire a mister Cazzarò (contento anche della sua riconferma) e al DS dove migliorare e in quale reparto operare in fase di calciomercato. Lascerei lavorare serenamente lo staff tecnico dando però un piccolo suggerimento: GLI UNDER. Bisogna tuffarsi sugli under. Che sia D o Lega Pro. Necessitiamo di qualche altro 96 ma soprattutto dei 97! In serie D sono specialmente gli under a fare la differenza, cosa risaputa. Ripeto, lascio lavorare allenatore e direttore sportivo. ZELATORE & BONGIOVANNI. Onestamente non mi aspettavo proprio un loro ritorno alla guida del Taranto. Devo essere sincero, non sono proprio contentissimo del loro ritorno MA..allo stesso tempo.. bisogna pur dire che loro in pochissime ore hanno prodotto fideiussione e uscito i soldi della tassa d'iscrizione per il ripescaggio in Lega PRO. Altra gente accostata al Taranto per un mese e mezzo ha fatto storie e inventato balle tirando in gioco i libri contabili del Taranto. Ma questa è una storia che non merita di esser raccontata, la pubblicità è stata anche troppa!! Come il tempo perso con questi signori. Dicevo, Zelatore e Bongiovanni al momento stanno operando bene, mantenendo fede alle loro, poche, promesse fatte nel giorno della presentazione al Comune di Taranto. E altra cosa fondamentale, il "duo" è stato l'unico "gruppo" ad essere realmente intenzionato a rilevare il Taranto. Poi che loro vogliano restare in D (ipotesi eh, anzi pensiero di molti tifosi ma non mio) o giocare tutte le carte per ritornare fra i professionisti è un altro discorso. Il dato di fatto inconfutabile è un altro: il Taranto in mano alla Fondazione Taras non sarebbe arrivato nemmeno a Santa Cecilia!! Un vero disastro insomma.

Una tragedia. Al momento quindi tutto procede per il verso giusto, siamo quasi alla NORMALITÀ di cui parlavo poc'anzi. Una considerazione sul dilemma che sta affliggendo ognuno di noi, diserto/non diserto, va fatta. Perché ancora oggi leggo opinioni varie in giro su Facebook. Innanzitutto cosa spingerebbe un tifoso tarantino a disertare lo Iacovone? Più un quarto anno di fila nei dilettanti o più il ritorno alla carica del "duo"? Io direi più la prima. Perché il solo pensiero di andare a giocare a Picerno od ospitare allo Iacovone per il terzo anno di fila il S.Severo (sempre con il dovuto rispetto) ha generato sconforto e malumore in tutti noi. E allora io fra chi condanna i disertori e i disertori che condannano i fedeli al Taranto, scelgo la via di mezzo. Diserto senza contestare nessuno. La mia situazione è particolare però, vivo a 300km da Taranto (Campobasso, che potremmo trovare nel girone H fra le altre cose...) e quindi 'nah' se vengo a vedere 4 partite allo Iacovone. Ho deciso di restare a casa l'anno che verrà, 600km fra andata e ritorno per Taranto-Nardó non penso di riuscire più a farli. Sono tifoso del Taranto da 10 anni, a novembre ne compio 24. Quasi metà della mia vita calcistica l'ho passata fra il televideo Rai (pagina 218 prima e 215 poi), Telenorba e poi cominciando a vedere qualche gara grazie a qualche emittente locale. Di grande calcio non ne ho visto quasi per niente ma non ne faccio un dramma. Per me il Taranto è sempre il Taranto ma stavolta credo proprio che allo Iacovone non metterò piede. Il tutto, rispettando e stimando chi continuerà ad andare al 'campo' e solidarizzare con chi si è giustamente stancato. Tifare per il Taranto non è facile ragazzi, per tifare questa squadra ci vogliono fegato, cuore e anche palle se vogliamo. Ognuno deve sentirsi libero e sereno di fare la propria scelta, senza farsi condizionare dalle opinioni altrui. Parlo di serie D perché in tutta onestà non credo al miracolo della riammissione in Lega Pro al posto del Castiglione, purtroppo non dipende da noi bensì dal..MONOPOLI. Che ha vinto la coppa Italia dilettanti ma soprattutto che è arrivato in finale dei play-off nazionali di serie D. Poi se avviene l'impensabile, se avviene che la documentazione del Monopoli non risulti idonea tanto meglio. I discorsi sulla diserzione crollerebbero in un nonnulla e si creerebbe grande entusiasmo attorno al Taranto. Un sogno in pratica. E chiudo, oggi mi sono dilungato come non mai, ho tenuto tutto dentro per due mesi e mezzo: DISERTARE non significa non seguire più il Taranto. È una semplice scelta che si fa dopo determinate situazioni, il Taranto si segue anche da casa. Certo, non è la stessa cosa che seguirlo allo Iacovone... Un abbraccio a tutti e FORZA TARANTO SEMPRE!!!

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