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L'amarcord di TST: Tore Pinna, 'A Taranto sei mesi straordinari; la curva? Eccezionale'

L'attuale tecnico in seconda della Torres: 'Ricordo una mia gran parata, al 92', con il Martina'

30.04.2020 20:00

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DI ALESSIO PETRALLA

Ha indossato per circa sei mesi la maglia del Taranto, nella stagione 2006-07, l'attuale allenatore in seconda e preparatore dei portieri della Torres, Tore Pinna che, a Tutto Sport Taranto si rituffa in quei ricordi partendo dal momento delicato che attanaglia l'Italia: "Questo virus ha cambiato tutte le abitudini degli italiani. Non andare in campo soprattutto per chi ha fatto il professionista è brutto. Aspettiamo che le cose si aggiustino pian piano: la cosa più importante è che si fermino i contagi. La salute conta sopra ogni cosa...".

LA RIPRESA: "Se il numero dei contagiati scemasse ancora si portebbe pensare ad una ripresa ma sempre con grandi misure di sicurezza: bisognerebbe fare tamponi a tutti i calciatori ripetendoli spesso altrimenti si vivrebbe nella paura. La situazione è, ancora, difficile".

LA SOLUZIONE: "Con otto giornate da disputare, in serie D, la situazione diventa problematica. Le prime hanno ragione a voler salire visto quanto hanno investito. Per le altre magari si potrebbe giocare qualche partita secca. E' dura delineare la situazione: il campionato sarebbe comunque falsato".

TARANTO: "Nei sei mesi in cui ho vissuto in riva allo Ionio mi sono sempre trovato bene. Quando andai via eravamo a due punti dalla vetta oltre ad essere tra le migliori difese del campionato. Penso di aver fatto sempre il mio dovere e ringrazio tutti per il rispetto che mi hanno dato".

PARTITA PARTICOLARE: "La gara più bella è stata quella con il Martina in casa: ricordo che feci una parata difficilissima al 92', quando sdradicai il pallone da sotto l'incrocio. Vincemmo 1-0".

LA TIFOSERIA: "Che dire della curva: era incredibile. Ricordo alcune coreografie pazzesche tra cui una con il Foggia. Anche in serie D tifa sempre ed ha fame di calcio. A Taranto la gente è passionale e innamorata".

IL TARANTO 2020: "Quello dello "Iacovone" è un campo bellissimo che meriterebbe palcoscenici diversi. Taranto è una piazza di serie B che fa numeri importanti e che ha bisogno di persone che programmino per salire in serie C quanto prima. Ne gioverebbe soltanto la città. Dico questo premettendo che non conosco l'attuale proprietà. Quest'anno i rossoblù erano partiti per fare un campionato importante. Cosa fondamentale nel calcio, per ogni squadra è avere un gruppo solidissimo come la mia Torres che a otto giornate dalla fine è terza. Servono persone che la domenica da prima della gara siano silenziose e concentrate oppure che il mercoledì mattina effettuino un allenamento lungo magari pranzando assieme. Tutto ciò può far la differenza: non servono soltanto i grandi nomi. Poi, chi in una squadra fa la differenza dev'essere umile e trascinare i compagni. Dalla maglia deve uscire il sangue in modo da strappare applausi".

Si ringraziano:

 

 

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