Kevin Maurice Garnett si ritira: chi è stato "The Revolution"
a cura di Luca Castellano
Avevo circa 5 anni quando sulla copertina di un videogioco della NBA c'era un ragazzo con una faccia aggressiva e piena di grinta intento a demolire l'ennesimo canestro. Addosso la canotta di mille battaglie, la canotta dei Minnesota Timberwolves con il 21 sulle spalle: il suo nome è quello di Kevin Maurice Garnett.
Garnett, 'KG' , 'The Kid' che dir si voglia, non è stato semplicemente un giocatore grintoso,scontroso aggressivo, ma l'unico esempio indiscutibile di ciò che abbia a che fare con il motto 'cazzimma state of mind'.
Garnett sin dalle High School,passando per l'NCAA ha sempre dimostrato di essere un campione, nonostante questa voglia sia stata nascosta ai suoi genitori fino ai suoi 18 anni, perché ha sempre raccontato che non poteva prendere decisioni per conto proprio, la madre ha sempre detto: 'Your ass is mine! ' , che letteralmente è anche inutile stare a tradurre per capire l'autorità dei genitori.
Garnett ha detto che ogni volta che avesse un suo problema ,andava a giocare al campetto , distruggeva qualche canestro e tornava a casa felice.
Il suo lasciapassare per la NBA ha cifre mostruose: media di 29 pti , 17.8 rimbalzi a partita per un ragazzo che aveva ancora la modica altezza di 205 cm.
Scelto dai Minnesota Timberwolves, lo stesso anno di mostri come Tim Duncan, Chris Webber , Dirk Nowitski e Kobe Bryant, non è cambiato di una virgola: fame, cuore, sacrificio per la squadra rivoluzionando il concetto di squadra, da qui il suo soprannome più famoso 'The Revolution'.
La svolta arriva nel pieno della sua maturità, sceglie di giocare ai Boston Celtics assieme a Paul Pierce e Ray Allen, non di certo due giocatori di secondo piano, pur accettando di non essere parte fondamentale, ma essere integrante al gioco.
Qui la svolta, titolo NBA e miglior difensore dell'anno. Tre anni al massimo a Boston, poi il naturale declino: Non è più lo stesso sia a Brooklyn sia nel suo ritorno a Minnesota.
Oggi 'The Revolution' ha deciso di smettere, amato o odiato che sia è una leggenda vivente di questo sport, e ha capito che in un momento di "rivoluzione " nella pallacanestro moderna, doveva lasciare,da leggenda.
Thank you for the Journey KG!
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