«LA NOSTRA MUSICA TUTTA CUORE, SOGNI E POESIA»
Intervista a Fabio Mora, leader dei Rio: « L’obbiettivo è trasmettere messaggi positivi, regalare momenti di leggerezza, di serenità e lo faccio con le uniche armi veramente utili che ho, l'anima e il corpo». (sotto, a destra, Chiara Salinetti, portiere della Ternana futsal in serie A, mostra orgogliosa il suo tatuaggio)
di Gisberto Muraglia
Nati per regalare emozioni. Il piacevole destino è quello dei Rio, nello specifico Fabio Mora, Fabio “Bronski” Ferraboschi, Alberto “Paddo” Paderni e Gio Stefani. L’amata band emiliana è reduce dal suo quinto e ultimo album, “Fiori”, pubblicato lo scorso maggio. Fin dai primi giorni il successo dell’ultima fatica discografica dei Rio è stato evidente. Si issò al quarto posto delle vendite su I-Tunes, scalzando Jovanotti, Emma e i Modà. Il bellissimo singolo “Un giorno alla volta”, poi, è stato immediatamente apprezzato nel circuito radiofonico italiano, tanto da attestarsi come una delle canzoni più in voga della bella stagione. Il testo di “Un giorno alla volta”, se si vuole, rispecchia in pieno la voglia di libertà e la spensieratezza che i Rio riescono a regalare e a trasmettere ai fans, un’autentica miscela concentrica di emozioni che fanno viaggiare cuore e mente. E senza nulla togliere alla bontà delle precedenti produzioni, queste ultime fatiche discografiche sembrano attestare in pieno la maturità artistica dei Rio. Gli emiliani ne hanno fatta di strada da quel lontano 2004, l’anno del primo album “Mariachi Hotel”, quando ancora la band si chiamava Del Rio. Da allora si sono susseguiti più di cinquecento concerti e altri quattro album. Nel prestigioso curriculum degli emiliani anche un’esibizione al concerto “Campovolo” di Luciano Ligabue (estate 2005) e la collaborazione con Fiorella Mannoia e Paolo Rossi per il singolo “Il gigante”(2009). L’anno dopo, nel terzo album “Il sognatore”, spicca ancora la preziosa collaborazione di Ligabue, che fornisce il testo alla canzone “Da qui”. Una vicinanza, quella di Ligabue, non casuale, visto che nella band ci suona il fratello del celebre cantautore emiliano, Marco. Ma il “piccolo” Ligabue lascia i Rio nel 2012, lo annuncia la stessa band emiliana con una nota sul sito internet ufficiale. Ma ora per Fabio Mora & C. è tempo di distribuire Fiori, senza fretta. Un giorno alla volta.
Fabio, toglici una curiosità: perché “Rio”?
«Il tutto nasce da una profonda passione per il Messico, più precisamente per la musica tradizionale messicana e i suoi folcloristici esecutori, i Mariachi, musicisti che suonano ai matrimoni, battesimi, compleanni e funerali, raccontando leggende e storie di tutti i giorni. La parola messicana "RIO" in italiano significa “Fiume”. Io sono nato a Gualtieri, un paesino dell'Emilia bagnato dalle rive del fiume Po e su quelle rive con una chitarra acustica sono nate le prime canzoni de i RIO. Il RIO trasporta energia, elettricità, ci sembrava un bel nome per una band che aveva la passione per il Messico e il Rock!».
Hai l’ambizione di voler diventare “una meravigliosa macchina di trasmissione per emozioni pulite”. Quali in particolare?
«Ti faccio solo un esempio: molti di noi sono cresciuti credendo che la cultura del bere, del fumare, del distruggersi con ogni tipo di droga fosse fico, che il rock se non è maledetto non è rock e che per essere immortale devi diventare un mito! Tutte stronzate. Si può fare meglio. La vita è dura e tutti i giorni ti mette alla prova e il mio tempo lo voglio dedicare a stare bene, ad essere in forma mentalmente e fisicamente, voglio trasmettere messaggi positivi, regalare momenti di leggerezza, di serenità e lo faccio con le uniche armi veramente utili che ho, l'anima e il corpo. Più biologico di così!».
Il singolo “Un giorno alla volta” si può affermare che rappresenta un po’ il vostro essere?
«In questo momento sì. "Un giorno alla volta" è il "fiore" che è sbocciato dal seme di "Gioia nel cuore". Questa nuova canzone è il frutto di una musica solare, positiva, che trova le sue radici in Giamaica. Mentre registravamo questo pezzo, chiusi nel nostro studio a Rubiera, fuori dalla finestra c'era mezzo metro di neve. Il rumore del mare che si sente all'inizio della canzone, era la nostra bolla di sapone, ci faceva sognare. E lì dentro a quel sogno, aspettando l'estate, ci preparavamo ad esplodere».
Permettici la curiosità. Ci vuoi parlare del distacco del fratello di Ligabue dalla band?
«I suoi sogni l'hanno portato ad inseguire nuove strade. L'ha fatto. Ed è giusto così».
Ci sono state modifiche al vostro percorso di crescita artistica da quando è andato via?
«Sicuramente la band in questo ultimo anno e mezzo è stata messa a dura prova tra l'Emilia che decideva di sconvolgerci la vita con i terremoti di maggio e le situazioni a venire che ci siamo trovati ad affrontare. Tutto questo ha certamente influito su di noi, sulla nostra musica e qualcosa è certamente cambiato. Mentre tutto fuori sembrava non avere più senso, abbiamo semplicemente fatto quello che dovevamo fare. Chinare la testa e lavorare sodo! E "FIORI" il nostro nuovo disco è la risposta».
Ci sono artisti in particolare che magari ispirano le vostre composizioni?
«Ci sono artisti che amiamo da sempre e che hanno segnato la nostra cultura musicale come "Beatles, Red Hot Chili Peppers o Los Lobos, e altri che stiamo ascoltando da diverso tempo e che amiamo come l'Hawaiano Jack Jhonson o il grande Ben Harper. Ascoltiamo musica a 360 gradi per non perderci nulla di quello che può stimolare continuamente la nostra creatività, ma se c'è un gruppo che nell'ultimo periodo ha dato molto a i RIO sono i Jolly Boy. Un gruppetto di quattro ragazzi ultra ottantenni che fanno una musica chiamata "mento". Sapete da dove arrivano? Non ci credereste mai, dalla Giamaica».
Un gruppo giovane come voi ha segreti in particolare per farsi largo nel mondo musicale?
«Non ci sono segreti in questo mestiere fatto di passioni e sogni così potenti da permetterti di arrivare in cima alle classifiche. Anzi, più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che per rimanere con i piedi ben saldi a terra "e in un mondo effimero come quello della musica è importante". La chiave è di essere onesti verso se stessi e di riflesso verso quello che fai. Questa è la regola, che pensandoci bene forse, potrebbe tornare utile anche nella vita. Comunque, grazie per i “giovani"».
Uno dei pregi più belli per un musicista è quello di far arrivare fino in fondo nel cuore dei fans. Un apprezzamento che vada al di là della “semplice” canzone. Una vostra ma, più dettagliatamente, tua fan ha deciso di tatuarsi il tuo autografo sul braccio. Si chiama Chiara Salinetti e gioca nella Ternana (futsal), in serie A. Cosa pensi di questo suo gesto a dir poco forte e significativo?
«Ognuno di noi è responsabile della vita delle persone che gli ruotano attorno, tutti i giorni. Da artista, questa responsabilità, viene amplificata e a volte "quando ti accorgi che per essere Dio non è abbastanza stare sopra ad un palco", si fatica a rendersene conto. Altre fan come Chiara "che saluto affettuosamente", si sono tatuate il logo de i RIO o la mia firma e questa cosa chiaramente un po mi inorgoglisce ma anche un pò mi spaventa. Mi fa piacere perché "essendo stato anche io fan", capisco l'amore che si prova quando qualcuno o qualcosa, ti regala un sogno, ti da l'energia o la forza di tirare avanti o momenti che in un determinato periodo della tua vita ti fanno stare bene. Di contro, temo che nel tempo questa magia possa spegnersi, ma non per la paura di essere sostituito, ma per il timore di non essere sempre all'altezza dei loro sentimenti, dei loro sogni e ti auguri di non deluderle mai».
Fabio, con Chiara abbiamo preso un impegno: ospitarla qui a Martina Franca in occasione di un tuo concerto. Quindi ora vi tocca organizzarne uno da queste parti. Quando ti vedremo qui in Puglia?
«Ma no, Martina Franca? Ma io impazzisco! A Martina Franca esiste una delle band più rock'n'roll del pianeta, i Mediterraneo Rio Cover. Un tributo completamente dedicato a i RIO. Dobbiamo assolutamente riuscire a organizzare un evento. Una grandissima occasione per ospitare la Chiaretta, abbracciare un pò di amici, e farci una di quelle mangiate accompagnate da buon vino come Dio comanda. Chiaramente il tutto con sottofondo musicale».
Vuoi fare un saluto a tutti gli altri vostri e tuoi fans?
«Auguro a tutte/i un buonissimo proseguimento d'estate "visto che si è fatta desiderare", e che duri il più lungo possibile. State sereni, le buone vibrazioni sono nell'aria, basta saperle catturare».
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