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Prima Categoria: il Castellaneta si esalta e il Grottaglie affonda

a cura di Fabrizio Izzo

05.11.2018 19:29

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Immagine ZaccagniIl Castellaneta, seppur rimaneggiato, vince l’importante derby contro la capolista Grottaglie con un risultato piuttosto largo, un 4 a 1 che non ammette scusanti in casa biancoazzurra. I valentiniani fanno di necessità virtù, alle assenze di Macaluso e Panzarea, appiedati dal giudice sportivo, si aggiungono anche quelle degli esperti Greco e Romanelli ma alla fine la spuntano con merito nei confronti di un Grottaglie double-face. Primo tempo equilibrato ma con il Grottaglie che si fa preferire sotto il profilo della manovra e delle azioni pericolose anche se al 38° passa il Castellaneta grazie ad un rigore trasformato da Gjonaj. Calcio di rigore da assegnare sia per la scaltrezza di De Mare e sia per l’ingenuità di Amaddio. Immediata la reazione grottagliese che riacciuffa il risultato grazie a Pizzolante e squadre negli spogliatoi in perfetta parità. Seconda frazione di gioco tutta ad appannaggio dei padroni di casa a fronte di un Grottaglie rimasto letteralmente negli spogliatoi. Al Castellaneta bastano poco più di venti minuti nel corso della ripresa per affondare completamente la barca biancoazzurra, seconda e terza rete di Gjonaj (tripletta per lui) con il quarto e ultimo goal di Favale ben lanciato da Buttiglione. De Bellis in delirio e Castellaneta che è riuscito ad ottenere un risultato prestigioso, meritato nonostante le pesanti assenze in formazione. I biancorossi con i tre punti conquistati hanno scavalcato il Sava e raggiunto proprio il Grottaglie al secondo posto ad un punto dalla capolista San Marzano. Per i valentiniani un’iniezione di fiducia notevole dopo la sconfitta nel derby delle gravine contro il Massafra della settimana scorsa e un evidente rilancio in classifica. Una bella prova quella dei ragazzi di mister D’Alena che ci hanno messo tanto impegno, attenzione e tanta voglia di vincere per avere la meglio di un avversario che si presentava sul sintetico del De Bellis da capolista e con i favori del pronostico. Ambiente biancorosso con il morale a mille, cancellato lo sconforto del goal a tempo scaduto di Camarà e campionato totalmente riaperto dove il Castellaneta si sente e sarà protagonista. Per il Grottaglie tutto l’opposto, contestazione da parte dei tifosi sia sugli spalti a Castellaneta sia al rientro della squadra al D’Amuri. Una contestazione incisiva che ha preso di mira principalmente l’allenatore, non gradito alla piazza fin dall’inizio, e la squadra rea di non metterci il dovuto impegno a difesa della maglia. Effettivamente il Grottaglie visto nel secondo tempo ha dato la netta sensazione di impotenza, una mancanza di carattere e personalità che non si addice ad una squadra destinata a vincere. Per i tifosi sono riapparsi i fantasmi della scorsa stagione quando il campionato biancoazzurro si dissolse negli scontri diretti, una ferita ancora sanguinante che secondo la tifoseria è causa della guida in panchina.

A tal proposito e senza avere la presunzione di sovvertire le opinioni altrui ma solo per allargare la visione della situazione, vorrei esprimere un parere personale suffragato dalla conoscenza di alcuni fatti. Fermo restando le responsabilità tecniche nella sconfitta di Castellaneta con errori individuali con scelte tecniche e tattiche annesse, la squadra che attualmente ha il Grottaglie è la stessa della scorso campionato e ripresenta logicamente le stesse problematiche, lacune nei vari reparti, poca personalità e poco carattere. Il mercato estivo avrebbe dovuto colmare le carenze e favorire l’inserimento di pedine di spessore e di categoria che avrebbero alzato il livello della squadra. In tempi non sospetti, esattamente il 5 agosto 18, in un articolo riepilogativo sul mercato del Grottaglie chiesi perchè i tanti giocatori richiesti da mister Marinelli preferirono altri lidi. Qualcuno sui social, provocandomi, mi chiese di rispondere. Non l’ho fatto allora ma lo faccio adesso, evidentemente chi doveva assemblare la squadra, e solitamente questo è un lavoro che conduce una figura dirigenziale nodale in seno ad una società, non ha fatto quello che avrebbe dovuto con la conseguenza che tanti nomi importanti non vestono, oggi, la maglia biancoazzurra e fanno la fortuna, e che fortuna, di altri colori. Quindi considerando sempre che una sconfitta così sonora conduce a responsabilità tecniche senza scusanti, io guarderei anche a monte delle problematiche ed esalterei meno, sui social, quella figura esecutiva che probabilmente non ricopre un ruolo adeguato alle sue capacità che sono maggiormente relative al campo di gioco e meno dirigenziali.

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