IT'S MUSIC / GABRIELLA CILMI - "THE STING"
Nasce a Melbourne nel 1991, è per metà italiana ed albanese, ma vive a Londra da anni Gabriella Cilmi, e questo meltin pot di vita vissuta non può che far crescere un'eccentrica versatilità che, se accompagnata da un talento naturale, può portare a risultati sorprendenti.
Conosciuta ai più per " Sweet About Me " superhit del 2008 - scritta quando non era ancora maggiorenne -, Gabriella dotata di una grande voce, prende tutto dalla nuova corrente soul che tanto funziona entro ed oltremanica e da vita a "The Sting" pubblicato alla fine del 2013.
Anticipato dal singolo "Symmetry" http://www.youtube.com/watch?v=6QSume3T1XU&feature=share che forse non avrà lo stesso successo di "Sweet About Me" ma dal quale non ha nulla da invidiare, l’album è un perfetto mix di pop/soul in cui la giovanissima cantautrice può esprimere al meglio le potenzialità della sua voce.
L'apertura del disco però spetta ad "Highway", brano che risente molto delle influenze rhythm and blues e che mi ricorda non poco lo stile con cui dall'altra parte dell'oceano Lana Del Rey ha aperto col brano "Born To Die" il suo fortunatissimo disco di esordio.
Tornando a "The Sting", l'approccio con cui è impostato il disco non si limita ad un paio di varianti sonore in chiave pop, quindi non sorprende se in pezzi come "Sweet in History" e in "Don't look back", a farla da padrone sono piano, doppie voci e chitarre acustiche.
Pian piano quindi c'è spazio anche per pezzi in rock/blues - giusto per ricordare gli esordi come voce cover dei Led Zeppelin a soli 14 anni - come la bellissima " Left With Someone Else" o la title-track "The Sting", nodo centrale dell'album che apre ad una secondo parte del disco sempre meno pop e più blues.
In brani come "Vicious Love", "Every Memory" e soprattutto " I'm Just A Girl" infatti la voce soul di Gabriella si incupisce lasciando spazio a basi più classiche e allontanandosi progressivamente dal sound espresso nella prima parte del disco.
Per tornare a qualcosa di più “moderno” ( e ribadisco più vicino allo stile USA di Del Rey che a quello inglese di Amy Winehouse ) ci pensa "Parallel Universe", apripista al brano di chiusura "Deep Water" perfettamente scritto su un'ottima base di pianoforte.
Per concludere "The Sting" ha tutte le carte in regola per dettare legge in un genere sempre più affine allo stile retrò che tanto sta tornando di moda nel pop ( quello serio ) moderno, e la cantautrice italo-australiana potrà dimostrarci ciò a giorni, quando l' 8 Aprile si esibirà a "casa" in Italia, più precisamente al circolo degli Artisti di Roma, dove avrà l'occasione di sfoggiare la sua voce - e il suo fascino - dimostrando di non essere solo – o di non essere più - la ragazzina di " Sweet About Me ".
In attesa di ciò, a mio parere una cosa è certa: il Mondo della musica pop per rilanciarsi ha bisogno di altre Gabriella Cilmi e di sempre meno Fergie o Jennifer Lopez.
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