Taranto, c'è il tempo per programmare una grande stagione
a cura di Luca Chianura
Sarà la prima domenica senza calcio giocato. Ne prendiamo atto. Andiamo in pace. Sarà la domenica della Finale Play-Off Serie D Girone H Francavilla in Sinni-Fondi, in programma allo stadio Fittipaldi alle ore 16. Sarà la prima domenica in cui il popolo rossoblù, stanco dopo quattro anni di Serie D, legittimamente inizierà a porsi le domande sul futuro societario del Taranto FC 1927. Saranno giorni in cui il fondo perduto e la questione ripescaggio in Lega Pro scateneranno il dibattito e le inevitabili polemiche nella tifoseria.
Martedì 7 Giugno è stato convocato, nella sede di via Gregorio Allegri 14 a Roma, il Consiglio Federale della F.I.G.C.. Tra gli argomenti inseriti all'Ordine del Giorno, criteri per la riammissione e/o ripescaggi delle società nel Campionato di Lega Pro Unica 2016-2017.
A favore del fondo perduto si schiererà il Presidente della F.I.G.C. Carlo Tavecchio. Parere contrario sarà espresso dal massimo dirigente della Lega Pro, Gabriele Gravina, castellanetano d'origine. Tavecchio e Gravina troveranno un accordo all'italiana o saranno protagonisti di un muro contro muro triste e deleterio? Ai posteri l'ardua sentenza.
Il sodalizio rossoblù (che si gode la convocazione per la Juniores Cup di De Salve, Cazzetta e Girardi) dopo avere smaltito la rabbia, la delusione e la stanchezza per il campionato e per i Play-Off persi contro il Fondi, deve ritrovare a stretto giro di posta la voglia di lottare, la freschezza e l'entusiasmo per riavviare la macchina, programmando, termine per noi importante, la prossima stagione.
Il duo Bongiovanni-Zelatore, a cui va il nostro plauso per l'impegno, la buona volontà, la generosità, la passione e gli investimenti cospicui profusi, ha il tempo necessario per allestire i quadri tecnici, atletici, sanitari ed una squadra all'altezza del torneo che dovrà disputare.
Con netto anticipo affermiamo che non vogliamo essere spettatori del solito teatrino estivo avvilente e patetico, affollato da buonisti, da mestatori di regime sostenitori del "tutto a posto madama la marchesa" e da soloni, intellettuali e tromboni vecchi e sfiatati. Per noi il teatro è vita, aggregazione e la massima espressione della cultura.
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