Lia: "Alla Giovani Cryos l'atleta è al centro del progetto"
Il direttore tecnico del club biancoverde, scuola calcio èlite per il sesto anno consecutivo: "Il presidente Lafratta anche in questo momento ha dimostrato che questa società non si ferma davanti agli ostacoli e cerca di reagire"
L'emergenza sanitaria ha profondamente condizionato lo sport dilettantistico e il calcio giovanile non ha fatto di certo eccezione. In una stagione così complicata, però, la Giovani Cryos, insignita a gennaio e per la sesta stagione di fila del titolo di scuola calcio èlite, ha avuto la forza di continuare con forza il suo percorso, adattandosi a protocolli e normative, confermandosi un'autentica eccellenza sportiva del territorio.
Tra i piloti della nave che ben sta affrontando il mare in tempesta, un ruolo fondamentale è occupato dal direttore tecnico Alessandro Lia: "Il momento storico che viviamo è fra i più difficili degli ultimi tempi. Non era scontato che ad una seconda ondata si potesse tenere botta ed invece siamo rimasti tutti compatti: società, mister, ragazzi, famiglie. Si è rafforzato il nostro legame ed insieme abbiamo deciso di attraversare questa situazione. Stando uniti, fidandoci reciprocamente siamo riusciti a trovare un nuovo equilibrio sviluppando degli allenamenti stimolanti e divertenti pur sempre rispettando in maniera rigorosa le prescrizioni di legge dentro e fuori dal campo. Non a caso si stanno avvicinando anche nuovi ragazzi che vogliono venire a provare e si stanno iscrivendo. In particolare mi ha colpito la motivazione intrinseca dei ragazzi e dei bambini, perché solo con forti motivazioni interne puoi andare al campo e cercare di praticare il tuo sport senza la partita o i duelli, ennesima dimostrazione di come dai giovani si possa imparare e forse, troppo spesso, le nuove generazioni vengono denigrate quando invece meritano fiducia".
Metodologia Cryos, cos’è e come puo essere applicata fuori dal campo: "Ciò che si vede in campo fa parte di un discorso di più ampio respiro. Tutto parte da una nostra filosofia, che vede il ragazzo al centro del progetto ma non come una frase fatta. Il processo di crescita del singolo ragazzo è più importante di ogni altro aspetto. Ecco quindi che uno dei nostri pilastri è l’errore, la possibilità di sbagliare per capire e migliorare. I ragazzi si sentono a proprio agio e sentono di poter esprimere la propria personalità , le proprie capacità senza sentire la pressione di essere giudicati. Il risultato della partita non è il nostro obiettivo, ben venga se attraverso un processo di crescita ma non deve essere raggiunto a tutti i costi. Poi ci sono il rispetto dei valori dello sport e della vita,la ricerca della creatività senza che durante le fasi di gioco i bambini vengano “telecomandati”. Si stimola la collaborazione, il senso di appartenenza che poi sfociano inevitabilmente in senso civico, rispetto degli altri, dell’ambiente, è una visione olistica della metodologia".
Tra i valori aggiunti della Cryos ci sono le importanti collaborazioni a livello nazionale e internazionale, come conferma il direttore Lia: "Poter avere l’apporto direttamente di Fabio De Vita con la sua esperienza e competenza è già un grosso vantaggio, poi sicuramente poter avere un confronto diretto e stabile, grazie anche i nuovi mezzi di comunicazione, con i tecnici e resposabili del Bologna ci permette di elevare, attraverso il confronto, le nostre competenze, con la speranza poi di poter tornare a far vivere le esperienze in terra felsinea anche ai nostri ragazzi. Portarli al centro tecnico N. Galli per giocare contro i pari età del Bologna, vedere un match di serie A per loro è sempre una grande esperienza. La Coerver è un’altra partnership importante perché ha permesso di focalizzare la formazione di noi allenatori (e quindi di trasferirla ai ragazzi) su alcuni aspetti specifici fondamentali per il calcio di formazione. In particolare la tecnica individuale, il dribbling, il duello, la sensibilità di tocco sono elementi fondamentali nell’attività di base. Abbiamo incastonato il metodo Coerver nella più ampia metodologia Cryos programmando gli allenamenti in modo da rendere immediatamente applicabili queste esercitazioni".
Una grande unione di intenti, ma anche un "leader" carismatico e professionale e uno staff di primissimo livello: "Il presidente Giuseppe Lafratta anche in questo momento ha dimostrato come la Cryos non si ferma davanti agli ostacoli e cerca di reagire. Si è fatto di tutto per poter rispettare i protocolli, con grande sforzo, si è venuto incontro alle esigenze tecniche integrando il materiale per poter svolgere al meglio gli allenamenti, sono di parte ma alla Cryos di dilettante c’è solo la denominazione onestamente. I mister sono la grande forza di questa società. Lo spessore umano prima che tecnico fa della squadra dei mister un punto di riferimento dei ragazzi e delle loro famiglie. Fra noi c’è confronto quotidiano, non lasciamo nulla al caso, la programmazione è capillare in tutti i gruppi e centri sportivi".
Ma cosa c’è dietro allo sviluppo del ruolo di direttore tecnico di Alessandro Lia? "Alla base c’è tanto studio. Io non smetto mai di aggiornarmi, oltre ai corsi FIGC personalmente studio tantissimo gli sviluppi delle teorie dell’allenamento, sia aspetti mentali, fisici e tecnici. Frequento corsi in tutti questi ambiti, devo dire che hanno contribuito alla creazione di questa forma mentis le esperienze con i Barcellona camp e la mia attuale ed molto attiva collaborazione con Lumios e Atlético Madrid. Realtà che ti mettono a confronto con altre mentalità, con persone di spessore ma umili che ti permettono di crescere professionalmente ed umanamente. Poi tanta organizzazione, perché secondo me con una scrupolosa organizzazione e con una efficace comunicazione si riesce a portare avanti il lavoro con qualità e soddisfazione. Certo è che la collaborazione fra tutti, società, staff, addetto stampa, tecnici e gli instancabili segretari, permette di ottenere tante soddisfazioni che per noi significano la crescita dei ragazzi sotto tutti i punti di vista".
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