Rossetti batte Cvetkovic: il pupillo di Loreni vince ancora
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Sei riprese di spettacolo tutte a favore del pugile professionista tarantino Giovanni Rossetti nel grande match disputato nella serata di boxe vicentina contro il serbo Predag Cvetkovic. Si è trattato del nono match in carriera per il peso medio di “casa Quero” che al momento vanta uno score di 8 vittorie (2 KO) e 1 sconfitta e che continua ad affascinare gli amanti della noble art con la sua boxe talentuosa.
L'avversario affrontato da Rossetti venerdì 25 febbraio nel Palazzetto dello Sport di via Goldoni a Vicenza - come ci si aspettava per l'esperienza e per la struttura fisica, - si è rivelato ostico, nonché un duro incassatore, infatti ha tenuto i colpi di Rossetti fino all'ultimo gong nonostante qualche segno di cedimento in diverse riprese, in particolare alla quarta, quando ha subito un conteggio dopo aver piegato le gambe per un colpo al fegato. Sono stati numerosi ed efficaci i colpi al corpo di Rossetti che hanno fatto arretrare Cvetkovic, il tarantino d'altronde non si è risparmiato e ha ben sfruttato la lunghezza per andare a segno anche con diretti sinistri doppiati al volto, montanti e azioni repentine che ostruivano l'avanzata del coraggioso avversario, fino all'ultimo speranzoso di poter ribaltare le sorti del match.
Rossetti è stato accompagnato all'angolo dal maestro Cataldo Quero e da Emanuele Orlando, tecnico della Pugilistica Alto Reno di Porretta Terme ed ex pugile della Quero-Chiloiro, e ha soddisfatto le attese del contento procuratore Mario Loreni, il quale non esclude che entro l'anno Rossetti possa competere per il titolo italiano. La serata tra l'altro è stata un'ottima occasione per conoscere e osservare da bordo ring un ipotetico avversario, dal momento che l'evento di Vicenza era incentrato sul titolo italiano dei pesi medi tra Andrea Roncon e il campione Carlo De Novellis; nel clou dell'evento inoltre il titolo dell'Unione Europea dei supergallo conquistato Luca Rigoldi che ha battuto per Ko alla nona ripresa il francese Hugo Lagros.
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