Over the Rainbow: Cristiano Ronaldo prende il volo come Erasmo Iacovone!
a cura di Massimiliano Fina
Quel gran genio di Domenico Modugno è stato involontario profeta quando con svariati anni di anticipo dipinse lo stacco di testa di Cristiano Ronaldo che ricorda un po' il nostro Erasmo Iacovone in quel mix perfetto di stupore ed emozioni. Cristiano Ronaldo continua a regalare stupore al mondo del calcio e in occasione della sfida contro la Sampdoria, l'asso portoghese ha realizzato un gol da campione che ha permesso ai bianconeri di conquistare una vittoria importante ai fini della classifica e preparsi al meglio in vista del prossimo impegno di Supercoppa. In occasione del gol, Ronaldo ha raggiunto l'altezza di 2 metri e 56 centimetri, che è l'altezza media raggiunta in elevazione dai giocatori dell'NBA, con un'elevazione di 71 centimetri (calcolando l'altezza del portoghese) prolungata per oltre un secondo. Un ennesimo record per un campione che continua ad abbattere primati come se non ci fosse un domani. Già lo scorso maggio ad esempio, nel derby contro il Torino, Ronaldo fu in grado di elevarsi fino a 2 metri e 47cm d’altezza per impattare il pallone. O all’Europeo nel 2016, quando durante la semifinale col Galles Ronaldo raggiunse i 2 metri e 42 centimetri d’altezza. Ma il record per eccellenza risale al match di Champions League contro il Manchester United del 2013. Nel febbraio di quell’anno, l'asso portoghese salì in cielo fino a 2 metri e 93 centimetri. Roba da AirCR7.
Cosa accomuna Cristiano Ronaldo a Erasmo Iacovone? Stacco imperioso e grande sacrificio. L’uomo alto 1,74 che saltava più di tutti se c’era da colpire il pallone di testa, e che secondo gli addetti ai lavori ricordava Beppe Savoldi. Mito della Città dei Due Mari che nonostante tutto, decise di restare a Taranto. Sbarcato in riva allo Ionio nell’autunno del 1976, chiude la prima stagione con otto sigilli in 27 partite, diventando presto l’idolo di un’intera città. La stagione seguente è trionfale. Tutta Taranto sogna la promozione in A. E dopo diciannove gare, il giocatore molisano è capocannoniere del torneo cadetto con nove reti (nessuna su rigore). Col numero 9 spinse tutta una città a intravedere la storica promozione nella Massima Serie... e oggi, a quasi 42 anni dalla sua scomparsa, resta vivo il ricordo di un uomo che ha dimostrato a una piazza intera come i sogni si possono realizzare.
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