Julien Rantier a TST: 'Dopo il mio primo gol con la Ternana capii dove mi trovavo...'
Il fantasista francese: 'Tolto il fallimento solo bellissimi ricordi. Magari potessi tornare indietro'
DI ALESSIO PETRALLA
E’ stato uno dei beniamini di quel Taranto che con Dionigi in panchina ha fatto sognare tutti, il fantasista francese Julien Rantier, che, a Tutto Sport Taranto torna a parlare di quel periodo magico: “Al momento cerco di tenermi in forma da casa tenendomi in contatto con gli altri componenti della squadra (Vigor Carpaneto compagine di serie D). Ovviamente ci sono varie difficoltà per allenarsi”.
LA RIPRESA: “Secondo me è molto difficile che i campionati possano riprendere soprattutto la serie C e la D. Anche in B non vedo grandi presupposti sanitari: per giocare c’è bisogno di sicurezza. La serie A, invece, è un mondo a parte e si potrebbero trovare le precauzioni”.
TARANTO: “Li ho vissuto benissimo e ho solo bellissimi ricordi fatta eccezione per il fallimento: eravamo una squadra fortissima che rimarrà per tanti anni nella mente della gente. Si ricorderanno volentieri. Vivevo in centro e la gente era fantastica”.
LA TIFOSERIA: “La curva era bellissima. Ricordo la prima partita con la Ternana quando feci gol nel finale. Ci fu un gran boato con la gente che poi mi aspettò sotto casa. In quella circostanza capii cosa voleva dire giocare a Taranto”.
I GOL: “Ne ho realizzati un po’ anche se non tantissimi: questi hanno sempre valso i tre punti. E’ difficile sceglierne uno. Ricordo quello messo a segno con la Nocerina con cui vincemmo 2-1: fu una bella marcatura. Poi, ovviamente, il primo in rossoblù con la Ternana; quello con il Monza e la doppietta con il Viareggio: precedentemente alla sfida con i bianconeri sbagliai un rigore a Sorrento con il tecnico Dionigi che calmò subito le acque dicendo “l’unica cosa certa è che domenica prossima Rantier giocherà titolare”. Mi diede una grande forza”.
RIMPIANTI: “Sicuramente, il fatto di essere stati abbandonati dalla società. Il primo anno andò benissimo mentre il secondo no: sul campo abbiamo vinto quel campionato ma purtroppo, per le note vicissitudini, ci levarono sette punti. Con i compagni mi sento e ricordo i vari bei momenti volentieri ma con una società più forte non sarebbe andata così. Taranto meritava e merita ben altri palcoscenici”.
IL TARANTO 2020: “Non è facile venire a Taranto anche se ci sono tutti i presupposti per fare bene. Servirebbe una società organizzata con cui si possa lavorare serenamente per ambire a risultati importanti. E’ una piazza esigente che giustamente vuole tutto e subito. Serve organizzare un progetto serio”.
RITORNO A TARANTO?: “Gioco ancora in serie D, vicino casa e sono a fine carriera. Ho fatto una scelta di vita vale a dire quella di stare a dieci minuti dalla mia abitazione e con la famiglia. Penso al mio futuro. Seguo il Taranto e magari potessi tornare indietro…”.
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