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Al TaTA' "La Regina delle nevi"

Per "favole&TAmburi", la rassegna del Crest per tutta la famiglia, domenica 5 febbraio, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena La Regina delle Nevi, dalla fiaba di Hans Christian Andersen

02.02.2017 17:46

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domenica 5 febbraio, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto

La Regina delle Nevi

dalla fiaba più bella di Andersen l'operina rock di Armamaxa teatro

 

Adulti eppure bambini. Nel cuore. Per "favole&TAmburi", la rassegna del Crest per tutta la famiglia, domenica 5 febbraio, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena La Regina delle Nevi, dalla fiaba di Hans Christian Andersen, progetto Enrico Messina e Giuseppe Ciciriello, regia Enrico Messina, con Giuseppe Ciciriello, Deianira Dragone e con Piero Santoro, disegno luci Francesco Dignitoso, elaborazioni musicali Mirko Lodedo, costumi Lisa Serio, produzione Armamaxa teatro. Biglietto unico 6 euro. Dalle ore 17, lo staff dello Junior TaTÀ sarà ad attendere il giovane pubblico, coinvolgendolo, gratuitamente, in Aspettando… gioco, una festosa e qualificata animazione ludica. Info: 099.4707948.

La fiaba più bella e complessa di H.C. Andersen. Racconta dell’amicizia tenera e strettissima tra due ragazzini, Gerda e Kay. E di come la piccola Gerda, resasi conto della "perdita" del suo caro e amato compagno di giochi tra le rose del loro piccolo giardino, sia pronta a mettersi in cammino per cercarlo. La "crisi" provocata dalla scomparsa dell’amico diventa l’occasione per lei di mettersi in viaggio, di abbandonare il mondo protetto dell’infanzia per avventurarsi in quello incerto e conflittuale dell’adolescenza.

È la storia del delicatissimo passaggio dall’infanzia all’adolescenza, di quando un incontro t’incanta e cominci a diventare grande. Tutto sembra brutto, nuovo, e non c’è più la meraviglia. Hai solo voglia di andare via, ribellarti, lasciare tutto, stare da solo. Kay si è perduto. È stato rapito dalla terribile Regina delle Nevi. Ma la forza dell’amicizia è più grande, perciò Gerda trova il coraggio di andare alla ricerca dell’amico, superando ogni ostacolo e accettando ogni sacrificio pur di ritrovarlo. Gerda non dimentica mai il motivo del suo essersi messa in viaggio: perché l’esperienza dell’amicizia è quella di un dono di sé gratuito. Al termine del lungo cammino i due amici si ritroveranno, saranno cambiati, cresciuti, "... entrambi adulti eppure bambini, bambini nel cuore". Ci sono i giochi. Ci sono un bambino e una bambina. C’è un incontro straordinario che ti turba e t’incanta. Ci sono le paure. C’è una perdita. C’è il suono dello stereo che risuona una musica ribelle, che t’incoraggia. C’è un’amicizia senza condizioni. Forse un amore.

Armamaxa è parola di origine greca che vuol dire "carro". L’Associazione "trasporta" i progetti teatrali dei suoi componenti che si riconoscono in un teatro "necessario e umano" fatto di passione, tempo e ricerca. Fondata nel 1998 da Enrico Messina, Alberto Nicolino e Micaela Sapienza, la Compagnia ha impostato la propria poetica sulla ricerca del legame tra oralità, movimento, ricerca sociologica, costruendo un percorso culturale e artistico fortemente legato al presente. Dal 2008 gestisce il Teatro comunale di Ceglie Messapica (Brindisi).

 

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