ESCLUSIVA TST - Giulia Pia Turco, il modello Messi e il tifo per la Roma: "Il mio sogno? "Giocare in Serie A e far vincere un giorno i mondiali all'Italia"
a cura di Massimiliano Fina
Raccontare i campioni di domani. Sì, proprio loro: perché in fondo il grande calcio, passa soprattutto da qui... I giovani talenti. E Tuttosporttaranto.com è molto vicino a queste dinamiche. C'è chi li scopre, chi li cresce e chi li racconta. In questo spazio, infatti, l'obiettivo sarà proprio quello di presentare un nuovo e prezioso volto del calcio tarantinto. Perché un conto è avere talento, ma un altro è sapere come usarlo. E lo sa bene la nostra Giulia Pia Turco. Dalle varie esperienze nelle scuole calcio a Taranto (Angeli Azzuri, Dribbling, Nuova Taras, Giovani rossoblù, Real Pulsano e Gioventù San Vito), poi nel 2018 il camp del Barcellona e quest'anno la Salento Summer Camp (a Grottaglie) e il Milan Junior Camp, fino alla ricerca di un sogno che si porta avanti da tempo: "Giocare in serie A e far vincere un giorno i mondiali alla nazionale italiana". Ma la nostra centrocampista classe 2004, che la scorsa stagione si è messa in mostra con la maglia della Gioventù San Vito, categoria allievi e giovanissimi, ha un passato piuttosto particolare che ha voluto raccontare ai nostri microfoni: "Inizialmente facevo ginnastica artistica, ma la scelta poi è ricaduta sul calcio! La mia passione è nata in maniera naturale in spiaggia iniziando a palleggiare insieme ad alcuni ragazzi. Da lì mi sono appassionata e ho chiesto a mia madre di frequentare una scuola calcio, e ho deciso di buttarmi a capofitto in questo sport dopo aver giocato la mia prima partita allo Iacovone. Vi racconto un episodio curioso: durante gli allenamenti in palestra palleggiavo con il pallone ritmico facendo arrabbiare la mia istruttrice".
E il suo progresso è costante: ha imparato ad entrare nel vivo del gioco e far valere le sue abilità tecniche. La scorsa stagione, e allo stesso tempo due anni fa, con i suoi pari età, ha giocato anche con la Rappresentativa Under 15. Tutto questo grazie ad una persona in particolare: "L’esperienza alla Gioventù San Vito è stata quella che ha contribuito più di tutte al mio percorso di crescita, dal punto di vista calcistico ma anche umano. Grazie a Mister Gaetano Ruta e a quello che ha saputo trasmettermi con la sua preparazione, con i suoi insegnamenti e con il suo modo di fare squadra, mi ha fatto sentire più sicura in campo". Superare la paura e diventare più forte. Prendere in mano il proprio destino e trasformarlo in un percorso meraviglioso senza mai fermarsi: "L’unica cosa che ti posso dire sulle mie caratteristiche è che sono per il gioco di squadra e cerco sempre di favorirlo, per il resto non sono io che posso dirlo ma chi mi osserva giocare".
Giulia ha sofferto, sì. Ha pianto. E si è sempre guardata dentro. Con umiltà e coerenza, ma soprattutto con gli occhi della tigre che la contraddistinguono, ha sempre tirato fuori il meglio di sè in ogni circostanza: "Le volte in cui sono stata felice sono state tantissime, soprattutto quando si raggiungevano dei traguardi che sembravano impossibili. Anche quando il mister, quest'anno mi ha permesso di giocare nella categoria allievi... E' stata una dimostrazione di fiducia nelle mie capacità. La volta che lo sono stata meno è stata quando ho trovato in una società dei compagni di squadra che per gelosia hanno avuto nei miei confronti dei comportamenti scorretti e poco sportivi".
Giulia non ha peli sulla lingua, è molto schietta e decisa, così come nella vita di tutti i giorni: "La differenza sostanziale tra il calcio femminile e quello maschile è l’opinione pubblica, che è poco informata e spesso contraria a causa dell’ignoranza in materia. Dal punto di vista economico in quanto non si permette di svilupparsi come quello maschile. A mio avviso, le donne hanno una marcia in più e sono più sportive. Al calcio femminile manca il professionismo che permetterebbe alla fine di allenarsi quanto e come gli uomini".
Impossibile non fidarsi di lei, sì, Giulia trasmette sicurezza: dentro e fuori dal campo. E adesso, nonostante tutto, ha da sempre una certezza: la famiglia, in particolare mamma Anna. "Mi aspetto che possa realizzare i suoi sogni, che non perda mai il sorriso e che ogni cosa che la fa con quell'entusiasmo che ha caratterizzato sempre qualsiasi cosa che ha fatto. Dallo sport, alla scuola, a un'interrogazione e alle uscite con gli amici. Ogni società ha contribuito alla sua crescita, in maniera particolare Mister Gaetano. Dovunque è andata, è sempre stata trattata con affetto e rispetto. Mi aspetto che che mantenga sempre questo entusiasmo e realizzi se stessa. In questo momento il pallone è tutta la sua vita e la sua passione, e per questo suo sogno è disposta anche a trasferirsi e a qualsiasi sacrificio pur di poter giocare."
Passione, mentalità, tecnica e dedizione: Giulia Pia Turco ha tutto per conquistare le vette di questo sport. "I pregi che mi accompagnano nel mondo del calcio sono sportività, educazione, solidarietà e rispetto del compagno di squadra e dell’avversario". Chissà che in futuro non possa diventare una bandiera in qualche squadra italiano... un po' come Totti o Messi! Ma perchè proprio loro? "La mia squadra del cuore è la Roma, e sin da piccola ho sempre ammirato Messi come calciatore e spero di avere le sue caratteristiche". Proprio lei che sarà uno dei centrocampisti di domani. Perché il grande calcio, in fondo, passa soprattutto da loro: i giovani talenti!
Commenti