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VISITE GINECOLOGICHE IN AMBIENTI INAGIBILI, LUGUBRI E SUDICI

21.10.2014 21:43

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ASL di Sava in condizioni di precarietà e di malasanità

La notizia riguardante l’inagibilità dello studio in cui si effettuano le visite ginecologiche, giunge, complementarmente, corredata dalla querela sporta dall’Avvocato, Edoardo Cataldo Saracino, il quale ha testimoniato le condizioni igieniche in cui riversa la struttura dell’ambulatorio di Sava. La denuncia, sporta anche nei confronti del Nas di Taranto, non illustra,soltanto, l’incredibile situazione igienica (descritta minuziosamente e resa visibile grazie al filmato a cui facevamo riferimento sopra), ma, in aggiunta, vuole dare una certa rilevanza alla carenza e alla mancanza di attenzione che, soprattutto il questi locali, dovrebbe essere fondamentale.
L’avvocato ha, così, descritto, delucidando coloro i quali non fossero a conoscenza di tale situazione, con dettagli minuziosi che fanno raggelare: “Purtroppo, la presenza di topi e insetti di ogni genere è diventata una consuetudine, la situazione è insopportabile: lo studio dove visita la ginecologa era pieno di trappole con topi morti. In passato è successo persino che mentre visitava un ratto ha sfiorato le gambe di una puerpera che si era sottoposta a visita”. L’ira che trapela dall’enunciato dell’avvocato è, quasi, d’obbligo, perché più che lecita; difatti, continua dicendo:”E’ assolutamente inidoneo, si affaccia su un cortile con una cantina infestata da topi ed altri animali, la ASL non può pagare un locale di questo genere”.
La denuncia è stata sporta, anche, da parte degli operatori del consultorio familiare di Sava, a cui fanno riferimento l’utenza di Manduria e dei paesi limitrofi.
E’ inaudita e inammissibile che una struttura del genere venga predisposta ad uso sanitario (parliamo di visite ginecologiche e corsi di preparazione al parto), ma, anche, per la semplice consulenza legale e familiare. Il rappresentante legale, Saracino, ha commentato, amaramente: “Io e gli altri operatori ce la mettiamo tutta, ma non possono trattarci così”; nonostante le ripetute segnalazioni ai vertici ASL, palesa la volontà di andare avanti.


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