Taranto FC: un futuro in bilico tra sogni di Serie A e dubbi sul nuovo investitore
di Rossana Sangineto
La sala è piena, l'aria elettrica. Tifosi, giornalisti, volti tesi. Si attendeva con ansia questa conferenza stampa, un momento che avrebbe dovuto segnare una svolta storica per il Taranto FC. Al centro della scena, Mr. Mark Campbell, l'uomo che promette di traghettare il club verso un futuro glorioso, con un obiettivo ambizioso: la Serie A. Ma le sue parole, nonostante l’entusiasmo di facciata, non dissipano le ombre che da giorni gravano sulla trattativa.
La cessione del Taranto è uno di quei momenti che potrebbe cambiare tutto.
Il club, radicato nell'identità della città, si trova al crocevia tra il sogno e il rischio. Campbell ha parlato di rinnovamenti a tutto campo, di una trasformazione totale sia societaria che sportiva. Promette un Taranto diverso, forte, capace di competere ad alti livelli. Eppure, mentre enuncia i suoi progetti, c'è un aspetto essenziale che rimane nell'ombra: l’identità dei soci e la reale capacità finanziaria del fondo. Una cortina di riservatezza protegge questi dettagli, ma dietro di essa crescono preoccupazioni legittime. Chi c’è davvero dietro questo fondo? E, soprattutto, hanno davvero la forza per garantire il futuro promesso?
Melucci e le polemiche: la città respinge o viene respinta?
Il sindaco Rinaldo Melucci è stato chiamato in causa, ed è qui che il nervosismo si fa palpabile. Da tempo sotto pressione, Melucci ha ribadito che è l'atteggiamento della città a far fuggire gli investitori. Parole dure, che scaricano sulla comunità una parte della responsabilità di quello che potrebbe essere un fallimento. Ma la città risponde, la piazza non ci sta: come si può chiedere fiducia cieca senza chiarezza? E, soprattutto, perché l'amministrazione ha deciso di fare proprio questo risultato, se non ha nemmeno la capacità di valutare l’affidabilità dell'investitore? Il sindaco si nasconde dietro il TUEL e le sue competenze strettamente amministrative, pur avendo presentato questo risultato come una vittoria dell'amministrazione.
Melucci e il vicesindaco Azzaro, infatti, hanno sostenuto con orgoglio di aver portato avanti questa trattativa, quasi vendendola come un successo personale. Ma la piazza sa che, se i timori dei tifosi e dei media si concretizzeranno, l'effetto boomerang sarà devastante. Un errore in questo momento significherebbe più di una semplice macchia politica: potrebbe rappresentare la caduta dell'amministrazione.
Promesse, dubbi e il fantasma dei bonifici mancati
Campbell parla di futuro, di ambizioni, di crescita. Ma l'ombra più pesante rimane quella dei soldi. I bonifici degli emolumenti dove sono? Campbell dichiara che sono partiti domenica ma l'accredito avverrà nei prossimi giorni.
I dubbi aumentano e i sussurri di una città che ha visto troppi sogni infrangersi si fanno sempre più forti. Non solo la tifoseria, ma tutta la città, vuole risposte concrete, non solo promesse. E vuole risposte subito.
Massimo Giove, che dovrebbe mantenere una quota simbolica dell'1-2%, rimane nel quadro, ma il suo ruolo sembra più formale che operativo.
La voce dei tifosi: "Vogliamo chiarezza"
È proprio la voce dei tifosi a risuonare più forte, come un grido che rimbalza sui muri della sala conferenze di Palazzo di Città. Sono loro che, fedeli nonostante tutto, chiedono risposte. Sono loro che conoscono bene la storia di fallimenti e illusioni. "Vogliamo chiarezza", dicono, e il sindaco Melucci è chiamato a una serietà che fino a ora sembra essere mancata.
Il sogno della Serie A è qualcosa che Taranto insegue da troppo tempo. Ma i sogni, senza basi solide, rischiano di trasformarsi in incubi. E oggi, in questa conferenza stampa tanto attesa quanto incerta, il confine tra sogno e incubo appare più labile che mai.
L'amore per il Taranto è profondo, visceralmente legato alla città e alla sua gente. Ma proprio per questo i tifosi non possono accettare promesse vuote. Quello che serve è trasparenza, rispetto, e soprattutto la certezza che questa nuova avventura non sia l'ennesima illusione destinata ad infrangersi prima ancora di prendere corpo.
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