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"Un appello dal cuore, Paola Raisi Iacovone chiede a Giove di restituire speranza al Taranto"

Di Rossana Sangineto

26.09.2024 17:08

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Paola Raisi Iacovone, moglie dell'indimenticato Erasmo, ha deciso di rompere il silenzio in un momento particolarmente delicato per il Taranto FC, rivolgendosi direttamente al presidente Massimo Giove.

In una lettera aperta, che ha inviato al nostro giornale, esprime il suo profondo dolore e preoccupazione per la situazione della squadra e per il distacco crescente tra tifosi e società. Con tono rispettoso ma determinato, la Iacovone offre una mano tesa al presidente, suggerendo che sia giunto il momento di riflettere sul futuro del club e sulla necessità di un cambio di rotta, non solo per il bene del Taranto, ma anche per lo stesso Giove e la sua famiglia.


"Caro Presidente Massimo Giove,
questo appello nasce in una giornata particolare, in cui ha voluto smentire pubblicamente ogni trattativa riguardante il futuro della squadra. Ho riflettuto a lungo prima di scrivere, perché sono ferita e preoccupata, come ogni tifoso del Taranto, ma anche perché non amo il clamore mediatico e le polemiche. Questo, però, è un momento delicatissimo per la squadra, per i suoi tifosi, e sento di doverle scrivere, pur non conoscendoci, non avendo mai avuto alcun contatto diretto.

Lo faccio con la speranza di portare una voce diversa, lontana dai giochi di potere e dalle critiche sterili, ma vicina a chi, come me, ha nel cuore il bene della maglia che ha orgogliosamente indossato mio marito e dell'intera città.

Io stessa, come sa, sono molto vicina alla tifoseria che, oggi più che mai, vive con dolore l’incertezza e il silenzio che circonda il futuro del Taranto.

Credo che il legame tra una squadra e i suoi sostenitori sia sacro, e vederli lontani, disillusi, incapaci di riconoscersi nella gestione attuale, è uno strappo difficile da ignorare. Da parte mia, come ho già detto, se fossi lì, sarei al loro fianco, non allo stadio, proprio per sottolineare questa vicinanza. Ma anche in questa distanza c’è speranza, perché le crisi possono essere momenti di rinascita, se affrontate con il giusto spirito.

Mi sono spesso posta dalla sua parte, cercando di comprendere cosa la spinga a non cedere la società in questo contesto. E ciò che vedo è qualcuno che forse ha perso il contatto con la realtà del calcio, sopraffatto, magari, da una marea di conflitti e tormenti personali. La vedo come un capitano su una nave che affonda, colpito da ogni lato, senza più la forza di contrastare le onde.

Ma io credo, Presidente, che non tutto sia perduto. Credo che lei abbia bisogno di qualcuno pronto a tenderle la mano, qualcuno disposto a guidarla fuori da questo buio, senza giudizi, senza condanne senza appello.

A volte è sufficiente solo un gesto, un confronto sincero, per ritrovare la forza di reagire e ripartire con uno spirito diverso.

E oggi io, pur non avendola mai conosciuta, le offro quella mano, senza secondi fini, senza rancori. Lo faccio per il bene della maglia, della squadra e della città, ma anche per il bene suo e della sua famiglia.

Non possiamo ignorare le ripercussioni che una simile situazione ha su chi le sta vicino, anche sui suoi figli. Non è solo la squadra che sta soffrendo, ma anche loro. L'umiliazione di vedere un padre sconfitto, perso, umiliato da tutti. Pensi a loro, Presidente. Pensi a come potrebbe cambiare tutto se trovasse la forza di rialzarsi, se riuscisse a guardare avanti con nuove energie.

Probabilmente le persone che l’hanno consigliata in passato non sempre hanno avuto a cuore il suo interesse, e forse proprio per questo oggi si trova così isolato. Ma non è mai troppo tardi per cambiare la rotta.

Le scrivo con il cuore in mano, perché credo che ci sia ancora spazio per la speranza. Credo che lei possa recuperare quella dignità e quella forza che sembrano averla abbandonata. E credo che, se il suo disimpegno è reale, debba lasciar andare questa squadra verso un futuro diverso, non solo per il Taranto, ma anche per se stesso.

Non lasci che tutto vada perduto, non temporeggi ancora, ceda la società, dia al Taranto la speranza di avere una nuova guida che possa condurlo verso i migliori traguardi.

Con rispetto e sincera volontà di aiuto,  
Paola Raisi Iacovone"

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